Ancora Parigi

trionfo_palmirawww.ilmensile.it – Uccidere in nome del creatore comunque sia chiamato è una bestemmia: lo ha ribadito il pontefice tornando su un concetto espresso in varie circostanze; e occorre riconoscere che la chiesa romana si è sempre levata in difesa dei valori umani che rispecchiano quelli divini senza distinzioni etniche o geografiche. Nelle società laiche non avviene la stessa cosa: la mobilitazione delle masse si ripete dopo l’immonda strage di innocenti a Parigi dove all’inizio di questo anno furono trucidati alcuni redattori di un giornale che pure irrideva ad altrui sentimenti religiosi. Non ci risulta un’eco così vasta per le quattrocento vittime cadute nel mese di maggio nel sito archeologico di Palmira ampiamente devastato fino alla distruzione del bimillenario arco di trionfo perpetrata solo qualche settimana fa, per tacere della decapitazione ad agosto di Khaled Assad, l’insigne studioso responsabile di quei monumenti.
L’elenco sarebbe lungo e impietoso, dal massacro a luglio di oltre cento persone ad opera di un kamikaze nel mercato popolare di Khan Bani Saad a nord di Bagdad fino agli attentati suicidi di poche settimane addietro in cui sono stati falciati a Ramadi e Falluja «appena» venticinque soldati iracheni. Je suis Paris, si scandisce oggi al suono della marsigliese, e sentiamo di poter solidarizzare con lo stesso spirito con cui a gennaio ci unimmo alla schiera non troppo numerosa di chi si ricordava dei duemila nigeriani che proprio in quei giorni, nella città di Baqa che in tutto contava diecimila abitanti, erano stati inseguiti nelle strade e nella foresta per essere abbattuti a colpi d’arma da fuoco e di machete. Lo facciamo a malincuore, costretti a uscire dagli schemi tipici di un giornale che sempre meno può abbandonarsi al lusso di strappare qualche sorriso.

Author: admin

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