BANCHE POPOLARI/ Mauro, difendere chi sostiene i territori

pmi

 

ROMA – “Qualsiasi ipotesi di revisione delle norme sulla governance delle banche popolari va esaminata con serietà e attenzione. In ogni caso non si possono mettere in discussione i meccanismi che valorizzano l’azionariato diffuso e la capacità delle popolari di garantire l’accesso al credito anche a piccole realtà che altrimenti non avrebbero la possibilità di fare impresa”. Lo dice in una nota il presidente dei Popolari per l’Italia Mario Mauro a proposito del decreto banche il cui iter di approvazione è cominciato ieri alla Camera dei deputati.

“Non ravvedo a riguardo nessun profilo di necessità o urgenza che giustifichi il ricorso ad un decreto legge, a maggior ragione se l’entrata in vigore delle norme è fissata nei diciotto mesi successivi all’approvazione provvedimento. Inoltre – ha aggiunto Mauro – le banche popolari e di credito cooperativo hanno superato senza rilievi di criticità gli ‘stress test’ della Banca centrale europea, dunque non c’è nessuna necessità di messa in sicurezza dei loro asset”.

“Le banche popolari – ha concluso Mauro – sono un pezzo di storia importante dell’economia italiana, una tradizione che è parte del capitale culturale del cattolicesimo democratico in politica. Un patrimonio di valori che noi Popolari per l’Italia difenderemo con forza in Parlamento. Nessuna istanza di semplificazione del sistema bancario, anche se autorevolmente espressa a livelli europei, può autorizzarci a derogare a questi principi”.

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