CONGRESSO NAZIONALE/il saluto di Gaetano Quagliariello

imageCaro Mario,
pregressi impegni mi impediscono purtroppo di partecipare oggi al vostro importante appuntamento. Ci tengo però a far giungere un saluto al primo congresso nazionale dei Popolari per l’Italia.
Nel corso di questa legislatura, in tempi differenti, abbiamo infatti compiuto le stesse scelte: abbiamo lavorato perché si aprisse una nuova stagione politica intuendo che una fase della storia repubblicana si andava esaurendo; abbiamo provato a scrivere nuove regole del gioco condivise assieme ai nostri avversari, non certo per omologarci ad essi ma per inaugurare un nuovo stile di confronto che, tra l’altro, avesse la forza di arginare l’onda dell’anti-politica; abbiamo provato a immettere nuova linfa italiana nella famiglia del popolarismo europeo; abbiamo intuito come il passaggio da Enrico Letta a Matteo Renzi coincidesse con la trasformazione di un’alleanza in un’annessione; nuotando rischiosamente a mani nude contro la corrente dominante, siamo scesi dal carro del vincitore mentre tutti cercavano di salirci; abbiamo rifiutato la prospettiva di un mero ritorno al passato.
A me pare giunto il momento di sincronizzare gli orologi e iniziare non solo a fare le stesse cose ma a farle nello stesso tempo: in Parlamento, e soprattutto nel Paese. E’ il momento di costituire, insieme, il nucleo di un’iniziativa più ampia che possa aggregare tutti coloro che sono alternativi alla sinistra e ritengono che per sconfiggerla il vecchio centrodestra non sia sufficiente.
Sono convinto che se c’incammineremo lungo questo percorso di aggregazione, se alle prossime elezioni amministrative saremo in grado di promuovere ovunque possibile la sinergia tra passione politica e impegno civico, il giorno dopo vi saranno le premesse per contribuire alla nascita di un nuovo grande partito del centrodestra italiano; per lanciare una sfida liberale, cristiana, occidentale a Matteo Renzi; per coltivare una rinnovata vocazione maggioritaria senza rassegnarci a un bipolarismo coatto tra il partito del premier e quello dello sfascio.
Da subito potremmo dare un segno in tal senso, costituendo insieme una componente alla Camera e al Senato che sia il terminale di battaglie che sul fisco, la questione antropologica, l’integrazione e la sicurezza, il Mezzogiorno, dovremo essere in grado di condurre nel Paese. Noi abbiamo gli argomenti, le energie, l’entusiasmo per contrastare il progetto renziano di arrogarsi il monopolio del buon senso e contrapporre se stesso come unica alternativa allo sfascismo. Noi possiamo dimostrare che esistono idee, sensibilità, passioni non disponibili a genuflettersi.
Noi del movimento Idea ci siamo e siamo sicuri che, in questa prospettiva, potremo metterci in cammino insieme. Auguri di buon lavoro!

Gaetano Quagliariello

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