Intervista a “Avvenire”. Mauro: «Semestre sprecato, a rischio la nostra sovranità»

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AVVENIRE- Intervista a Mario Mauro di Giovanni Grasso – “Mi accusano di es-sere un gufo? I gufi sono quelli che vedono lontano nell’oscurità”. Mario Mauro, leader dei Popolari per l’Italia, è molto critico con il governo Renzi cui pure – spiega – ho votato la fiducia». Ma aggiunge: “L’economia è in crisi, il Paese è fermo, gli operai sono in piazza e non c’è nessuna iniziativa per l’Europa. La politica degli annunci non basta più”.

Il bilancio di Renzi è tutto negativo?

“Più che negativo è quasi nullo. Sono stati annunciati moltissimi titoli, anche troppi. Ma finora i capitoli affrontati sono incompleti e scritti male. Delle tante riforme promesse neanche una, allo stato, é arrivata a compimento. Poi di fronte all’economia che peggiora, pare che l’unica priorità del governo sia la legge elettorale…

E perché secondo lei?

Non vorrei che dalla politica della propaganda si passasse rapidamente alla propaganda elettorale. Magari per coprire con il ricorso alle urne le tante cose che non vanno. E non basta certo a fugare i dubbi assicurazione congiunta Renzi-Berlusconi che giurano che si voterà nel 2018.

E quali sono le cose che non vanno?

Basta vedere la legge di stabilità: si annuncia come una rivoluzione sul piano della crescita. Ma a pagina 29 della nota del Def, si prevedono per il 2013 maggiori entrate per 75,2 miliardi, sopravvalutando in modo irrealistico la crescita economica e la stima del recupero dall’evasione fiscale e dalla spending rewiev. E il “buco” come lo copriamo? In parte già lo sappiamo, con Iva al 25 per cento… Un conto, insomma, è assumere un atteggiamento positivo e ottimista, un altro è compiere azzardi che rischiano di scassare definitivamente il bilancio dello Stato. Senza contare che in questi ulitimi giorni stiamo facendo pericolosi passi indietro sul lavoro.

È colpa é dei sindacati e della sinistra?

Rezi non ha alcun nemico oggi che possa frenarlo se non la realtà.

Renzi rivendica il merito di aver fatto cambiare passo all’Ue. Condivide?

Per nulla. Anzi credo che questo sia uno dei punti più critici. Non basta, anche qui, annunciare che si batteranno i pugni sul tavolo o strillare continuamente che bisogna che l’Europa cambi verso. L’Italia è clamorosamente assente sulla scena europea e persino il semestre di presidenza italiana sta passando invano, senza una iniziativa degna di nota. Che fine ha fatto la proposta degli eurobond fatta da Prodi e Quadrio Curzio? Come ha detto Draghi, un Paese troppo indebitato rischia di perdere la sua sovranità.

Il premier dice: gli elettori sono con me.

Non così, purtroppo, accade tra gli investitori internazionali che cominciano seriamente a dubitare della capacità riformatrice del governo.

 

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