Lombardia, Baldini: “Garantiamo il Made in Italy”

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MILANO – “No all’omologazione, sì all’anima made in Italy”. Questo il commento della consigliera Gruppo Misto Regione Lombardia e coordinatrice regionale Popolari per l’Italia Maria Teresa Baldini ai dati diffusi dal “Rapporto immigrazione e imprenditoria 2014”, elaborato dal Centro studi e ricerche Idos.

I numeri del rapporto sono occasione per riflettere sull’attuale scenario in Lombardia e in Italia tutta. La nostra risulta essere la prima regione per numero di imprese immigrate (oltre 94mila, il 19,0% del totale). Altro dato significativo è il divario tra le imprese italiane presenti lungo lo Stivale che in due anni sono calate dell’1,6% e quelle guidate da immigrati che sono aumentate del 9,5%, tra la fine del 2011 e la fine del 2013.

“L’omologazione distrugge l’Italia – sottolinea Baldini – dobbiamo prendere atto che standardizzare è l’imperativo della politica di oggi”.

La consigliera sostiene che l’alto numero di imprese immigrate snatura spesso il volto delle nostre città, storicamente contraddistinto da piccole botteghe e negozi caratterizzati da una forte tradizione. “Il bello dell’Italia – aggiunge – è sempre stato la diversità tra le sue culture e i suoi territori che però riuscivano insieme a essere concorrenziali nel mondo; la creatività italiana era ciò su cui si investiva e da un filo di seta riuscivamo a produrre un vestito che nessuno sapeva fare con la stessa sapienza. Adesso anche noi emigriamo, siamo costretti a delocalizzare dalle condizioni sociali, politiche ed economiche spezzettando tutto e perdendo per strada le micro-imprese che, non potendo stare al passo, chiudono o soffrono e non va dimenticato che le aziende con meno di 50 dipendenti sono sempre state lo specchio della vera realtà italiana: come Popolari per l’Italia dobbiamo difendere i veri valori come l’anima che ha sempre caratterizzato la nostra dignità nel lavoro”.

“Mi batterò fortemente affinché il made in Italy possa tornare tale e ciò è possibile solo con delle leggi che permettano un controllo su tutte le fasi della produzione, garantendo che ogni bottone ed ogni bullone siano stati fatti, cuciti ed avvitati sul nostro territorio – chiude Baldini – se vogliamo che rimanga veramente nostro”.

 

Author: admin

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