Mafia Roma: Di Maggio, Renzi tenta di nascondere coinvolgimenti Pd attraverso misure demagogiche

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ROMA – “Il presidente del Consiglio Matteo Renzi cerca di nascondere il coinvolgimento del Pd attraverso misure demagogiche come l’inasprimento delle pene per la corruzione”. Così il membro dell’Antimafia Tito Di Maggio dei Popolari per l’Italia, oggi componente autonoma del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, dopo l’audizione del Capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone.

“Misure – spiega Di Maggio – che vengono bocciate anche dallo stesso Pignatone secondo il quale altri devono essere i provvedimenti da intraprendere, sicuramente molto più meditati, non presi sull’onda dell’emozione, ma atti a provare ad interrompere quel comune interesse a coprirsi tra corrotto e corruttore. Pensando dunque a provvedimenti premiali che possano indurre a far fuori questo intreccio perverso”.

“Rispetto ai centri di accoglienza per gli immigrati – conclude Di Maggio – a mie precise domande Pignatone ha spiegato come finora sia emersa solo la punta di un iceberg che nasconde diverse patologie: dal voto di scambio, nel quale è coinvolto verosimilmente il sistema delle cooperative, all’utilizzo delle risorse pubbliche che vengono aggiudicate attraverso metodi mafiosi di corruzione. Un aspetto questo non oggetto diretto delle indagini svolte, ma che comunque sarà verificato nel prosieguo per capire se esistano o meno inefficienze di organi dello Stato, leggasi Viminale

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