Mario Mauro: «Il centrodestra va ripensato e ricostruito. Ma non si può fare tutto ciò stando a sinistra»

 Presentazione del nuovo progetto politico dei "Popolari per l'It

 

LIBERO – «Il centrodestra va ripensato e ricostruito. Ma non si può fare tutto ciò stando a sinistra». I Popolari per l’Italia passano con il gruppo Grandi autonomie e libertà. Mario Mauro, insieme ad altri due senatori (Tito Di Maggio e Angela D’Onghia), prende le distanze dalla maggioranza. «Noi indichiamo la strada maestra», spiega Mauro, «che passa dalla ricomposizione dell’area popolare e dal dialogo con la Lega».

È un monito per il Nuovo centrodestra?

«Ci vuole chiarezza. Questa legislatura è cominciata all’insegna dell’emergenza. È nata con un governo di unità nazionale. E oggi dove siamo arrivati? L’esecutivo di Matteo Renzi sembra quasi un monocolore del Partito democratico».

Per questo siete usciti dalla maggioranza?

«Abbiamo avviato un percorso. Che sarà lungo, ma necessario. Il popolo dei moderati, che si sente alternativo alla sinistra, merita una piattaforma politica degna di questo nome».

Rifare il centrodestra. Ma con chi, visto che Ned e Lega sono incompatibili?

«Davvero sono incompatibili? E allora mi domando come facciano a governare insieme in Veneto e Lombardia, due Regioni che da sole esprimono il 35% del Pil italiano. Su, andiamo…».

Con la vostra uscita i numeri del governo al Senato sono ancora più ballerini…

«D’ora in avanti il governo deve meritarsi la fiducia, voto per voto. Dopo sette mesi il bilancio renziano è effimero, non si è concluso nulla. Questa estate ci avevano detto che la priorità non era la crisi economica, ma la riforma del Senato. Che ora, guarda caso, è scomparsa dell’agenda. Oggi ci dicono che l’urgenza non sono i conti pubblici, ma la legge elettorale…».

Per Renzi lo è. Vuole andare al voto…

«Allora riveli chiaramente le sue intenzioni. E sia onesto con gli italiani».

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