Mauro: Renzi vuol votare in primavera, così rifacciamo il centrodestra

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ROMA – “Tanto Bersani quanto Draghi hanno certamente i requisiti per andare a ricoprire la carica di Capo dello Stato. Il presidente della Bce ha un profilo internazionale di sicuro spessore e una visione dell’Ue caratterizzata da una più marcata cessione di sovranità, quasi da Europa federale. Nel contempo Bersani rappresenta quella tradizione del Pd che oggi è così fortemente messa in crisi dalla leadership di Renzi. Pd, Forza Italia e i partiti centristi potrebbero inoltre trovare l’intesa anche su una personalità come Giuliano Amato”. Così il presidente dei Popolari per l’Italia Mario Mauro in un’intervista al quotidiano online ‘Il Sussidiario’.

“L’esperienza insegna che quando si gira con una pistola carica con il colpo in canna, prima o poi si spara. Renzi – aggiunge Mauro a proposito dell’approvazione della legge elettorale data per imminente – vuole andare al voto in primavera. Il problema è soltanto capire se ci saranno dei fattori che glielo impediranno, ma sulle sue intenzioni non avrei dubbi. La folle corsa sulla legge elettorale lo dimostra. Ha senso approvarla entro la prima metà di gennaio solo se viene usata”.

Sulla collocazione dei Popolari per l’Italia nel centrodestra Mauro aggiunge “La mia impressione sull’annunciata fusione di Ncd e Udc è che queste iniziative centriste lascino il tempo che trovano. Non sono cioè attraenti per l’elettorato, appaiono morte e incapaci di sostenere i grandi ideali di cui teoricamente si nutrono. Ciò di cui c’è bisogno è un programma ben fatto, una classe dirigente del tutto nuova e una leadership che faccia sintesi di una cultura e una società dove sono presenti nello stesso tempo sia gli ideali della tradizione cristiana sia le paure e gli egoismi più retrogradi. Noi siamo popolari, poi ci sono i populisti. Programmi e ideali sono molto differenti, ma gli elettori spesso e volentieri sono gli stessi”.

“Salvini potrebbe diventare il leader del centrodestra se riuscisse a dimostrare la stessa capacità di adattamento di Berlusconi, che è riuscito a mettere insieme partiti nazionalisti e contro la nazione. Oggi – spiega Mauro – non possiamo ancora dire di essere pronti a rilanciare il centrodestra, ma continuo a urlare la necessità di ripensare profondamente quest’area politica. Dopo di che ci sono degli elementi di cui dobbiamo tenere conto. Mi riferisco alla dedizione e alla forza mostrate da Berlusconi, alla capacità di aggregazione di Salvini, nonché alle anime critiche del centrodestra quali Fitto, Tosi e Passera”.

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