Quell’ambigua nostalgia della Margherita

verdinirenziDopo l’incontro di Rovereto di Sabato 18 Luglio, diversi partiti ( Italia Unica di Corrado Passera, Popolari per l’Italia di Mario Mauro, Nuovo CDU di Mario Tassone) e molte altre associazioni, movimenti, gruppi di ispirazione laica, cattolica, popolare, liberale e riformista, sono impegnati a far partire dal basso una vasta partecipazione di cittadini interessati a far nascere un nuovo soggetto politico alternativo al  renzismo e ai populismi delle estreme.

Da un lato, si tratta di ricomporre finalmente la vasta e sin qui disarticolata area di  cultura popolare e democratico cristiana, polverizzatasi nel ventennio della seconda repubblica; dall’altro, di favorire un processo di aggregazione federativa di un soggetto politico laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito a pieno titolo nel PPE da ricondurre ai principi ispiratori dei padri fondatori.

Comunità civico popolari di ampia partecipazione democratica, da far nascere in tutti i comuni e le città dell’Italia, saranno il luogo di selezione di una rinnovata classe dirigente che, condividendo un codice etico come quello della “Carta di Pisa” per la buona politica, sappia ridare dignità e credibilità alla politica e riportare al voto  quel 50% di elettori che, disgustati, stanno disertando le urne alle diverse scadenze elettorali.

Ciò che ci rende perplessi è il permanere di certe ambiguità di qualche amico, che, sull’indicazione di politici come il sen Dellai, trasmigratore di diversi partiti, sembra vivere una sorta di regressiva nostalgia per la Margherita.

Sono coloro che, mal sopportando la lontananza dal potere, ipotizzano uno spazio politico dentro quell’ircocervo del PD renziano, nel quale pensano di organizzarsi come corrente di una rinnovata Margherita.

Unico esito di tale operazione: un’ulteriore spinta al trasformismo su cui “ il Bomba” ha saputo collocare il Partito erede delle antiche culture del PCI e della sinistra politica DC; un trasformismo che, avviato dallo scellerato patto del Nazareno, si acconcia al più modesto e impresentabile compromesso con la modesta truppa parlamentare verdiniana, nel momento in cui il vecchio mezzano di quel patto è chiamato dalla giustizia a percorrere la Via crucis del suo rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta: un assai discutibile viatico per la credibilità della nuova alleanza.

Ci auguriamo che, quanti si sentono ancora legittimi eredi della migliore tradizione popolare e democratico cristiana, sappiano resistere a questi nostalgici richiami, riprendendo senza esitazioni il percorso indicato dal gruppo di Rovereto per una seria alternativa, con sicuri ancoraggi politico culturali, all’attuale  degrado della politica  italiana.

Ettore Bonalberti

Author: admin

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