Riprendiamo la battaglia sturziana

20081112145242!Luigi_SturzoA Matteo Salvini consiglierei la rilettura del Vangelo e di quanto l’evangelista suggerisce: prima di dichiarare la guerra conta le forze su cui puoi realisticamente fare affidamento.

La Lega, seppure in forte crescita di consenso, da sola non sarà mai l’alternativa vincente al trasformismo renzista.

Serve attivare un “Grande Progetto” politico democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito a pieno titolo nel PPE e per tale progetto la Lega al Nord è un elemento necessario.

Nel Veneto abbiamo sostenuto e sosteniamo l’esperimento di Flavio Tosi e siamo, in ogni caso, contenti della vittoria incontestabile di Luca Zaia di cui riconosciamo capacità di governo e ispirazione politico culturale non assimilabile alle derive lepeniste  cui Salvini talora si ispira.

A Rovereto, a metà Luglio, lanceremo il nostro “appello agli italiani”, al quale hanno già aderito numerose realtà associative, politico culturali, gruppi e movimenti civici, laici e popolari. Siamo interessati a formulare un grande progetto politico programmatico per l’Italia nell’età della globalizzazione e a favorire un ricambio generalizzato della classe politica, sulla base di un codice etico in grado di superare lo scempio di  ogni regola che lo scandalo romano di “mafia capitale”, come quello del Mose a Venezia, hanno rivelato.

Sturzianamente siamo impegnati a combattere le tre “male bestie” dello “statalismo, della partitocrazia e dello sperpero del denaro pubblico”; “male bestie” che in questa declinante fase di passaggio dalla seconda alla terza repubblica, con uno governo e un parlamento sostanzialmente illegittimi, e uno Stato sempre più inesistente, hanno raggiunto forme mostruosamente amplificate  a  livelli inverecondi.

Il nostro “appello agli italiani” è rivolto a quanti sono interessati a cambiare questo stato delle cose e pronti a concorrere alla nascita del nuovo soggetto politico di alternativa.

Ettore Bonalberti

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