ROMA/Venturini: città sotto tutela, alla faccia della democrazia

CNbzvomW8AAc3pzOrmai appare un dato assodato: nell’era renziana la volontà dei cittadini conta veramente poco e, se ce ne fosse bisogno, la vicenda romana, che ha avuto il suo epilogo in un celato commissariamento di fatto, lo dimostra. A seguito dei provvedimenti assunti dal Governo anche Roma, senza che i propri cittadini potessero avere alcuna voce, è caduta sotto l’ala protettiva renziana, visto che la città è stata di fatto commissariata dal fido Alfano che ha affidato, con buona pace di tutti e nella soddisfazione generale (anche di Marino!), la Capitale o, per essere più corretti, molti dei gangli amministrativi e decisionali della stessa, al Prefetto Gabrielli (che, come sappiamo, dipende da Alfano e, quindi, da Renzi), stesso Prefetto in carica quando, ricordiamo, si sono verificati i gravissimi eventi funerari che ci hanno messo alla berlina davanti a tutto il mondo, ma che sono avvenuti a sua insaputa e rispetto ai quali l’unica testa caduta è quella del “povero” pilota di elicottero. Insomma alle scorse elezioni politiche sono stati votati dei partiti con precise coalizioni ed indicazioni di premier, e ci troviamo un premier e coalizioni diverse, alle scorse elezioni amministrative abbiamo votato ( o, meglio, hanno votato, perché il mio voto non è andato a lui) Marino ed un partito di maggioranza, il PD, e ci troviamo un sindaco di fatto commissariato e sotto tutela di un funzionario governativo non eletto ( e dipendente da un premier non eletto neppure come deputato) ed un partito di governo assoluto, il PD, commissariato, il tutto senza che i cittadini si possano essere in alcun modo espressi. Ciliegina sulla torta è il commissariamento del solo municipio di Ostia, il che significherebbe che a Roma Capitale la mafia c’è ma è solamente marinara, visto che non appena si passa il confine dell’Eur non esiste più! Ammetto di essere molto limitato ma non capisco proprio. Quello che assolutamente mi sbalordisce sono le smielate dichiarazioni del Sindaco che dal caldo dei Caraibi (in quanto è troppo occupato tra un’immersione ed un’altra per essere presente nella sua città in un momento delicato come questo) apprezza di essere esautorato, come se fosse stata una liberazione, così si potrà occupare di più di cose inutili come le trascrizioni dei matrimoni gay, a lui tanto care. Tutto ciò non è accettabile e sono convinto che i cittadini romani, svegliatisi dal torpore estivo, comprenderanno a pieno la gravità della situazione e, non appena gli sarà consentito (speriamo prestissimo), daranno un giudizio con il loro voto. A noi Popolari per l’Italia non resta che vigilare e denunciare all’opinione pubblica le storture che ci sembrano evidenti, improntando la nostra azione politica affinchè sia data quanto prima ai romani la possibilità di andare alle urne.

Antonfrancesco Venturini

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