Santerini: custodire e diffondere la memoria del bene

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FuturoEuropa – Il Parlamento Europeo, nel maggio del 2012, dichiarava il suo sostegno all’istituzione di una Giornata europea dei Giusti per ricordare coloro che hanno salvato vite e difeso la dignità umana durante i genocidi e i totalitarismi in tutto il mondo. “A vent’anni dal genocidio del Rwanda, in prossimità dell’anniversario di quello armeno e cambogiano, la memoria dei Giusti ricorda coloro che hanno avuto il coraggio di opporsi in nome della giustizia. Sul modello dei Giusti tra le Nazioni, riconoscimento dato a chi ha salvato gli ebrei durante il periodo nazi fascista, questi uomini e donne insegnano alle giovani generazioni che è sempre possibile difendere ‘l’altro’ anche durante le persecuzioni e i genocidi che hanno caratterizzato il XX secolo e, purtroppo, anche il nostro”.

Abbiamo incontrato l’On. Milena Santerini (tra i fondatori di “Popolari per l’Italia” e prima firmataria della proposta di Legge istitutiva della Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità da celebrare il 6 marzo di ogni anno, come in tutta Europa) a margine del Convegno “Giusti dell’umanità. Memoria del bene e prevenzione dei genocidi”, organizzato a Montecitorio dal Gruppo “Popolari per l’Italia” della Camera dei Deputati in collaborazione con la Onlus “Gariwo – la foresta dei Giusti”, che ha visto anche la partecipazione di alcuni testimoni diretti dei tragici eventi dell’ultimo secolo.

Onorevole Santerini, la sua proposta di legge per l’istituzione della Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità porta con sé una profonda motivazione all’educazione alla responsabilità. Chi sono i Giusti che si vogliono ricordare nella Giornata della memoria?

“I Giusti dell’umanità sono coloro che, nel corso della storia, si sono distinti per avere avuto la forza di difendere i diritti umani e la forza della verità, anche nelle circostanze più difficili e disumane, coloro che hanno saputo contrastare con coraggio le ingiustizie. Fare memoria della gente comune che è stata capace di non restare indifferente vuol dir promuovere una cultura della responsabilità e dell’impegno a favore del bene. Il ‘900 è stato definito il secolo dei genocidi perché ha visto non solo i periodi dei totalitarismi ma anche le stragi di cui sono state vittime, tra gli altri, armeni, bosniaci, cambogiani, rwandesi: anche in questo secolo abbiamo assistito, purtroppo, a nuovi crimini contro l’umanità che hanno prodotto innumerevoli vittime innocenti. Nel buio di questi eventi, le figure dei Giusti di tutto il mondo ci ricordano che chiunque è libero di dire di no e di opporsi alla violenza, aiutando gli altri esseri umani.”

In che modo siamo debitori verso queste figure semplici, gente comune che è stata capace di atti eroici?

“Il coraggio di un solo uomo può fare la differenza fra il bene e il male. Questo incancellabile insegnamento dei Giusti di tutto il mondo è un messaggio che non  deve andare perduto, che deve essere rinnovato e divulgato. Noi spesso raccontiamo la storia dei salvati, per fare memoria e per comunicare il bene è necessario raccontare anche la storia dei salvatori. Non tutti hanno incontrato i giusti, ma la storia ci dice che questi esistono e che vanno ricordati. Noi siamo debitori anche verso tutti quelli che si sono battuti per la memoria dei giusti, perché la causa dei giusti aiuta l’umanità ad essere migliore. Del resto la memoria del bene è il miglior antidoto alla pedagogia dell’estremo che non credo riesca a fare buona educazione, non credo possa servire alle nuove generazioni per conquistarle alla causa della giustizia. I ragazzi delle nostre scuole, nel fare memoria dei Giusti, il 6 marzo di ogni anno, potranno entrare in contatto con la storia, l’impegno e l’esempio di questi uomini e donne che hanno scelto il bene. La proposta di legge, che non prevede nessun onore a carico della finanza pubblica, si pone quindi l’obiettivo di diffondere la conoscenza di chi ha scelto di esercitare la propria responsabilità come strumento di lotta verso le ingiustizie. Esperienze educative e didattiche capaci di diffondere ed insegnare la consapevolezza dell’esercizio del bene anche nelle situazioni più avverse”.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di fare memoria del bene per combattere il cinismo e l’indifferenza…

“Noi sappiamo che la definizione di Giusto ha profonde radici nella cultura ebraica. Nel Talmud ci viene ricordato che salvare una vita è salvare il mondo intero. E i gentili Giusti sono coloro che si sono adoperati per salvare la vita anche di un solo ebreo durante la Shoah. Oggi abbiamo ricordato tutti i genocidi ed estendere la nozione di Giusto significa fare memoria del bene in tutti i luoghi della terra dove il buio del male voleva distruggere e portare dolore. Ma i Giusti non sono stati indifferenti e hanno mantenuto viva la dignità della persona. Grazie all’eredità filosofica del magistrato israeliano Moshe Bejski, oggi ricordiamo le opere dei Giusti che hanno avversato regimi sanguinari, ideologie totalitarie e razziste, lottando contro verità dominanti, per dare aiuto ad altri esseri umani. Rendere viva e rinnovata la memoria di questi esempi di grande valore morale e civile può insegnare a tutti l’importanza di sentirsi responsabili, in prima persona, della difesa dei diritti umani, del soccorso ai più deboli, della ricerca della verità nella propria coscienza. Il ricordo dei Giusti richiama ognuno di noi all’impegno verso la democrazia, alla lotta contro il razzismo e l’intolleranza, ad avversare ogni forma di prevaricazione dell’uomo sull’uomo. Ricordiamo che in questo momento abbiamo gravi crisi internazionali come in Sud Sudan e in Ucraina. Non possiamo voltarci dall’altra parte di fronte a nuove forme di irresponsabilità organizzata. Il male non ha una dimensione fatale, possiamo scegliere il bene. Dedicare un giorno per la memoria di tutti i Giusti dell’umanità significa mantenere vivo il loro esempio e tramandare alle nuove generazioni i valori più alti della cultura italiana ed europea”.

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©Futuro Europa®

Vincenzo Manfredi

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Author: admin

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