Alloggi popolari: affidare housing al privato sociale

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OMNIMILANO – “Che l’amministrazione Pisapia abbia qualche responsabilità sulla situazione di Aler e delle case popolari a Milano lo dice l’ex membro del Cda della società, Luca Beltrami Gadola, nominato proprio da questa Giunta” dichiarano in aula Manfredi Palmeri e Matteo Forte, consiglieri comunali del Polo dei milanesi, in occasione del dibattito sul passaggio a MM degli alloggi di proprietà del Comune. “In un’intervista del 27 dicembre di un anno fa Beltrami Gadola disse che alla Giunta non è mai interessato nulla della situazione in cui versavano realmente i conti di Aler, perché ciò avrebbe comportato prendere decisioni impopolari con l’inasprimento dell’accertamento dei redditi degli inquilini e l’allontanamento di quelli morosi, o peggio, abusivi. E qui giungiamo al secondo aspetto politico di cui è responsabile l’attuale Giunta: quell’atteggiamento equivoco nei confronti della cosiddetta immobiliare rossa che, da quando l’ex assessore Castellano ha dichiarato che occupare non è reato, ha visto crescere il fenomeno di 1.600 unità e raddoppiare il numero di abusivi (da 2.954 del 2011 ai 4.016 del 2014)”.

Prosegue, poi, Forte: “Su questi due aspetti politici continueremo a chiedere conto a chi governa la città, cominciando con il voto di condanna alle occupazioni, che chiediamo con il nostro Odg. Per il resto prendiamo atto della scelta di affidare quasi 30mila alloggi ad MM, ma chiediamo che quando finirà il periodo di prova previsto si valuti la possibilità di scindere la gestione e tutela del patrimonio dal servizio di housing. Questo può essere tranquillamente messo a bando, chiamando reti e consorzi di privati del sociale a valutare i reali bisogni dell’utenza, togliendo anche le mani dei partiti dall’assegnazione degli alloggi. Tra le altre cose le società concessionarie si dovranno occupare dei servizi di portierato, di facility e della realizzazione di percorsi di promozione della persona e dei nuclei familiari: riqualificazione professionale, placement occupazionale, mediazione familiare, lotta alla dispersione scolastica, sostegno al diritto allo studio, contrasto alla povertà alimentare, ecc.”

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