BOLOGNA/De Carli: facciamo i conti in tasca a Merola

50.Palazzo.d'AccursioLa Croce quotidiano – Abbiamo parlato ieri dei finanziamenti che il Comune di Bologna ha stanziato a favore del porno: oggi vogliamo andare a fondo di come l’amministrazione guidata dal sindaco Merola spende i soldi dei contribuenti per sostenere l’attivismo del mondo lgbt. Negli anni il Cassero ha goduto di un trattamento di estremo favore da parte di Palazzo D’Accursio: per esempio, fino a tre anni fa, occupava a titolo gratuito i locali della Salara e il circolo Arcigay contava sulle casse comunali per contribuire al pagamento di circa metà delle proprie utenze (luce, gas ed acqua utilizzate per le iniziative del circolo e per alimentare le luci e i laser che animano serate e feste). Affianco a questo va fatto anche notare che vengono venduti alcolici durante questi eventi a prezzi tutt altro che calmierati. L’ultimo bilancio in forte attivo del Cassero risale al 2010 quando il Circolo di Via Don Minzoni aveva un utile pari a 162.000 €: sufficiente per sostenere la spesa dell’affitto pari a 49.851 € valutata dal Comune per i locali della Salara. Dopo le polemiche sorte dal dibattito pubblico su questi numero la giunta Merola si dichiarò favorevole al pagamento per intero delle utenze da parte del Cassero, ma mantenendo l’uso gratuito dei locali. Il dato dell’ultimo bilancio a disposizione del pubblico, dopo l’intervento della giunta Merola sopra descritto, risale al 2013: il dato dell’utile per il circolo Arcigay è pari a 58.000 €. Un bilancio che prevede un rendiconto paragonabile a quello di una piccola azienda: 364.000 € di spese per il personale, 459.000 € per i collaboratori e 35.000 € di contributi da privati e 139.000 € dal pubblico. Questo conferma che oltre alla concessione della Salara a titolo gratuito il Cassero ottiene da sempre contributi pubblici per le proprie iniziative. Ad esempio la giunta Errani a fine 2013 ha riconosciuto all’arcigay di Bologna un contributo pari a 9.000 € per ‘creare rete per fare formazione sulle tematiche lgbt nei contesti dell’immigrazione’, oppure nel 2014 con un progetto denominato ‘rafforzare la rete dei volontari per favorire l’inclusione e la diffusione della cultura delle differenze’ il Cassero si è aggiudicato un altro contributo dalla regione pari a 16.000 €. Affianco a questi vanno segnalati i contributi che arrivano da Palazzo D’Accursio: nel dicembre 2013 è stato erogato un finanziamento pari a 5.000 € per il progetto ‘educare alle differenze’ e, sempre nello stesso anno, il Comune ha stanziato 10.000 € per il festival ‘Gender Bender’. E poi dicono che il gender non esiste. Soldi per il festival del gender che sono aumentati nel 2014 fino ad un ammontare pari a 25.000 €. Questi numeri dimostrano chiaramente come vengono indirizzati e usati i soldi pubblici dell’amministrazione bolognese e come vengono privilegiati certi ambienti rispetto alle famiglie e ai bambini. Per questo occorre vigilare e informare: solo così potremo bloccare questo spreco di danaro pubblico.

Mirko De Carli

Author: admin

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