CASTA/Bonalberti: usque tandem?
www.formiche.net – Fino a quando? Fino a quando potremo tollerare quanto è successo e, probabilmente, continua a succedere tra i componenti della casta? Fino a quando potrà durare la fibrillazione del terzo stato e con essa del sistema Italia?
Gli ultimi episodi a carico dei consiglieri regionali della Calabria, per fatti risalenti agli anni 2011-2012 e che coinvolgono alcuni assessori dell’attuale Giunta di quella Regione, sono le ultime gocce destinate a far traboccare il vaso.
Basta! Non ne possiamo più dei reati, dei privilegi, degli stipendi e dei vitalizi di una casta che lucra sul PIL prodotto dal terzo stato produttivo, diversi esponenti del quale, ormai quasi cinquecento, dalla crisi economica e finanziaria, sono ridotti alla tragedia del suicidio.
Il terzo stato produttivo arranca, lotta a fatica per sopravvivere alla concorrenza straniera, stritolato dai lacci e lacciuoli di un sistema di potere che, sordo a ogni evidenza, continua imperterrito a lucrare, spesso in combutta, come a Roma, con i peggiori esponenti del malaffare organizzato.
Non ci sono più freni per una classe digerente capace di tutto, anche delle più incredibili nefandezze inconcepibili a quelli, come noi, che vissero gli anni pur difficili della Prima Repubblica. Quella che si auto considerava come la parte della casta meno sensibile al richiamo dell’interesse “particulare”, gli ex PCI, PDS, DS, ora PD, sono drammaticamente assimilatati a quegli stessi ultimi degeneri esponenti di gruppi e movimenti che, a diverso titolo, e illegittimamente si rifanno ad altre esperienze culturali. O peggio, non sono nemmeno più riferibili ad alcunché di diverso dai propri egoismi e ambizioni personali.
Castiglione, Azzollini e adesso il sen Bilardi, tutti esponenti del NCD sono, per diversi reati, chiamati in causa dalla magistratura inquirente senza che nulla accada in quell’ectoplasma di partito guidato dal ministro Alfano. Area Popolare, ultima invenzione dei residui gruppuscoli del NCD e UDC, tenta di sopravvivere con la respirazione bocca a bocca, subendo ogni giorno di più il dominio di un PD che l’ha ridotta a un ruolo subalterno e del tutto ancillare, tanto sul versante della riforma della scuola votata ieri senza discutere al Senato, che su quello più generale della difesa dei valori non negoziabili.
Un giorno in piazza con i cattolici a difesa della famiglia naturale costituzionalmente garantita e il giorno dopo in Parlamento a sostegno di un esecutivo inventore della “ buon scuola” nella quale quegli stessi valori saranno, come già avviene, sistematicamente ignorati e negati. Usque tandem Formigoni, Casini, Lupi? E quanto ancora dovrete subire, caro amico Giovanardi e amici, i diktat degli Scalfarotto e dei teorici della filosofia del gender di turno ?
Il PD, colpito al cuore dalle vicende di “mafia capitale”, alle prese con il caso De Luca e con una legge Severino dimostratasi implacabile e immediatamente eseguibile solo con Berlusconi, sconta oggi i fatti delittuosi di alcuni suoi esponenti non secondari della giunta calabrese. Toccherà al segretario-premier Renzi tentare di dare risposta a una situazione difficilmente sanabile con i voti di una maggioranza parlamentare farlocca, con i quali ha sin qui retto l’urto, come nel caso della vicenda del sottosegretario Castiglione.
A sinistra del PD continua, da un lato, l’emorragia di consensi e, dall’altro, la fuoriuscita di esponenti che si accingono a dar vita a una nuova forza politica il 4 Luglio prossimo a Roma, mentre assai difficile risulta acquisire consensi al centro, ai componenti del quale appaiono sempre più evidenti i limiti trasformistici del socialismo senza valori de “ il Bomba” fiorentino.
Con la casta che ha perduto ogni residua affidabilità, colpevole di permanenti forti collusioni con il “quarto non Stato” della malavita più o meno organizzata e “i diversamente tutelati” a rischio delle loro sin qui garantite certezze, è il terzo stato produttivo che vive la condizione di più forte fibrillazione, dall’esito della quale, col combinato disposto di ciò che accadrà a livello europeo e internazionale, dipenderà l’evoluzione dell’ormai fuori controllo sistema Italia.
Ettore Bonalberti