“Disinnescare l’anti-europeismo”: il Sottosegr. Rossi e l’On. Salatto a Civita Castellana

unnamedNewTuscia, Civita Castellana – Sabato scorso a Civita Castellana, nella splendida cornice di Palazzo Montalto-Belei, si è svolto l’incontro voluto dai Popolari per l’Italia e organizzato dal responsabile provinciale Dott. Andrea Brunelli a sostegno della candidatura alle elezioni europee del Generale Domenico Rossi, attuale Sottosegretario alla Difesa. Dopo l’iniziale presentazione, di fronte ad una nutrita platea, sono intervenuti Renata Jannuzzi, socio fondatore del PpI e coordinatore regionale dell’Associazione Popolari Italiani per l’Europa ed il Dott. Cesare Canonici, coordinatore del NCD cittadino ed in rappresentanza dell’On. Alfredo Antoniozzi anch’esso candidato alle europee. Quindi l’On. Potito Salatto, eurodeputato del PPE che ha insistito sulla necessità di recarsi al voto il prossimo 25 maggio per disinnescare l’antieuropeismo dilagante e distorsore della realtà europea.

Con un richiamo ai valori fondanti del Partito Popolare Europeo, a De Gasperi, Adenauer e Schuman, Padri fondatori di questa nostra Europa, ai costi insostenibili di una non-Europa ed alla esigenza, ormai imprescindibile, di proseguire sulla strada del federalismo europeo c’è stato il contributo del Generale Domenico Rossi. A cosa mira la maggior parte di noi se non a costruire un’Europa capace di affrontare, e non solo di subire, le dinamiche socioeconomiche imposte dalla globalizzazione? Un’UE non coesa, dove troppo spesso interessi nazionali a breve termine prevalgono sugli interessi comunitari a medio-lungo termine,incapace d’imporre il rispetto di regole e trattati, subisce troppo le dinamiche globali : dal dumping commerciale alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale, dagli ostacoli agli scambi e agli investimenti al mancato rispetto dei diritti umani e delle norme ambientali, da svalutazioni o sottovalutazioni monetarie a barriere commerciali imposte ai prodotti europei.

Il problema di ridurre il debito senza sacrificare la crescita potrebbe trovare una soluzione nella messa in comune di alcune spese e nell’insistere in politiche europee più ambiziose. Così come nella nascita di un Esercito europeo che, oltre a costare molto meno di tanti eserciti nazionali potrebbe intervenire più incisivamente nelle aree internazionali di crisi.I vantaggi sarebbero numerosi : crescita economica virtuosa, forte identità tecnologica e industriale, difesa di un modello sociale ancora ineguagliato a livello globale.

 

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