Europee, perché i popolari non possono stare con i populisti

Camera, Commissione Difesa - Audizione del ministro della Difesa Mario Mauro

Formiche.net – Elezioni europee, eurobond, riforme renziane, leggi elettorali: intervista a tutto campo con il presidente dei Popolari per l’Italia Mario Mauro.

Le elezioni europee potranno essere l’occasione per strutturare il Ppe italiano?
Credo che l’analisi si debba reggere su due giudizi chiari: il primo verte sull’idenità popolare. Cosa vuol dire essere popolari? Come amo ripetere popolare è il contrario di populista. L’identità popolare si basa sul principio di universalismo cristano abbracciando culture diverse sul piano dell’economa sociale di mercato e quindi sposa i temi della libertà in economia, generando la tendenza dei popoli a stare insieme superando attraverso la politica le contraddizioni del vivere civile. Il populismo invece rappresenta quella forma di scorciatoia che non compie scelte orientate dal coraggio, ma orientate dalla paura.

Ovvero?
La paura dell’altro, socialmente, etnicamente ed economicamente, ragion per cui popolari e populisti hanno idee radicalmente diverse. Gli elettori però sono gli stessi e compiono scelte coraggiose quando vedono testimoniato in un esempio ciò che può diventare un agire politico. Tale premessa occorre in quanto il grande tentativo di dare casa a tutti i popolari italiani è fallito grazie alla deriva populista del Pdl.

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Come si inserisce dunque oggi il progetto di una lista popolare comune?
Quella vicenda così travagliata ha prodotto una frammentazione che si può recuperare non provando a mettere assieme i cocci, sarebbe un compito improbo. Ma provando a guardare lontano, recuperando la forza di una tradizione ma sopratttuto amando a tal punto il destino italiano da far loro una proposta nuova. É quello che abbiamo sollecitato all’Udc e all’Ncd ma anche all’infinita costellazione di quell’associazionismo che si riconosce nella matrice popolare per andare al di là dei popolari e abbracciando la condizione di solitudine di imprese e famiglie.

Quindi per le europee ci sarà una lista unitaria?
Quello che riusciamo a mettere in pista per le elezioni europee ha dentro questo anelito di ricomposizione, ma probabilmnente nella forma ancora non traspare: può sembrare più la somma di esperienza stimate che non l’accento di una cosa nuova. Voglio dare enorme credito alla serietà dell’appello del ministro Alfano, mi piace pensare che in quell’appello ci sia la volontà di restituire ai popolari italiani una casa comune.

Per leggere l’intervista completa clicca qui

twitter@FDepalo

Author: admin

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