Europee: Salatto, il nostro futuro dipende dall’UE

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Agenparl , Roma – “L’affermazione del giornalista e scrittore Antonio Socci, che si è detto non appassionato alle prossime elezioni per il Parlamento europeo, definendole solo una ‘fiction’, rende appieno l’amara idea di quanto sia grande il nostro provincialismo politico.

Non a caso, infatti, assistiamo a una campagna elettorale incentrata solo su temi nazionali per utilizzare il responso elettorale esclusivamente per fini di potere interno al nostro Paese. E se qualche slogan antieuropeo si affaccia nei comizi, nei talk show, nelle dichiarazioni, è solo per rafforzare demagogicamente questo obiettivo. Scelta questa assolutamente scellerata.

I temi della nuova Europa che vorremmo dovrebbero essere i primi a essere dibattuti per chiedere il consenso in proposito. Chi denigra l’Ue sa benissimo che l’Italia, così come le altre nazioni del Vecchio Continente, non può prescindere ormai da un percorso corale, qualunque esso sia. E allora, non sarebbe meglio indicare, anche in maniera contraddittoria, quale Europa volere? Quali debbano essere le riforme istituzionali e strutturali, quale politica economica e finanziaria debba essere perseguita per un impegno post-elettorale?

Tutto ciò soprattutto nell’interesse italiano spesso sottovalutato dalle cancellerie del Vecchio Continente sia per una loro storica tendenza egemonica, sia per nostre macroscopiche responsabilità in materia di credibilità.

Ai populisti che inneggiano alla distruzione del contesto europeo, al quale rimproverano tout court il disastro economico in cui 500 milioni di abitanti vivono, i Popolari, i Socialisti, devono saper contrapporre argomentazioni efficaci che possano aprire la mente agli elettori più inclini a credere ai pifferai magici.

Uscita dall’euro? Si ricordi quanto successo all’Argentina quando si è allontanata dal dollaro. Egemonia tedesca? Guardiamo quali sacrifici in tempi non sospetti ha imposto il cancelliere Schröder per la ripresa economica di quella nazione affrontando una ovvia impopolarità che lo ha cancellato dallo scenario politico della nazione, ma ha prodotto i suoi effetti positivi.

Sorgono difficoltà legate alla sempre più crescente immigrazione sulle coste della nostra penisola di centinaia di migliaia di profughi? Si ponga nei programmi elettorali l’impegno per la modifica del trattato di Dublino ormai superato dai fatti; si richieda una politica estera efficace verso i Paesi dell’Africa che affacciano sul Mediterraneo con accordi specifici in proposito, salvo l’interruzione dei flussi finanziari europei in caso i patti siano disattesi.

E’ immaginabile, con il paventato successo degli antieuropeisti, un’Europa impoverita e paralizzata più di quanto non lo sia oggi, in presenza di un malcelato imperialismo russo che si affaccia sulle nostre frontiere orientali e che non promette nulla di buono non solo per l’Ucraina?

Potremmo continuare a indicare nostre proposte in tema di politiche fiscali, bancarie, di investimenti eccetera da parte dell’Ue, ma lo spazio di un articolo non lo consente. Affidiamo questo compito ai partiti e ai loro candidati che si cimentano nel corso di questa campagna elettorale.

Certo l’Italia, per raggiungere questi e altri obiettivi per ritagliarsi un diverso ruolo nell’Ue, specialmente in vista della nostra semestrale presidenza, ha bisogno di stabilità e autorevolezza. Da ciò che appare in questi giorni sui nostri mezzi di comunicazione che pur vengono attentamente esaminati fuori dai nostri confini nazionali, diamo forse certezza su queste indispensabili virtù? Non mi pare. E allora gli elettori valutino attentamente, con ragionevolezza, come esprimersi nel voto sapendo che il futuro è nelle loro mani e che non vale affidarlo a chi quotidianamente, per avere una fetta di potere in più, gioca allo sfascio generale del Paese e dell’Europa. Facciano proprio il proverbio: ‘Chi è causa del proprio male, pianga se stesso’”.

Lo dichiara in una nota l’eurodeputato del PPE Potito Salatto, vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo.

 

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