Il Sottosegr.alla Difesa, On. Domenico Rossi, alla cerimonia per il ‘70° anniversario dell’eccidio delle Malghe di Porzus Faedis (UD)

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ROMA – “La cultura della memoria è fondamentale per dare radici salde e uniche alla nostra identità nazionale a garanzia dell’applicazione della nostra Costituzione”- Il Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Domenico Rossi, in rappresentanza del governo, ha presenziato alla cerimonia per il ‘70° anniversario dell’eccidio delle Malghe di Porzus Faedis (UD).

“Noi siamo qui per ricordare, per tenere accesa la fiamma di una grande tragedia che rischia di non essere compresa fino in fondo – ha detto il Sottosegretario Rossi – a distanza di 70 anni la storia dell’Eccidio di Porzus non deve essere dimenticato.

Infatti – aggiunge Rossi –quello della memoria è dunque, un dovere nei confronti delle vittime, dei loro familiari e dei sopravvissuti, un sacrificio che assolutamente non deve andar perduto. Ma è anche un monito per tutti noi, da trasmettere alle future generazioni, affinché l’ignoranza e l’indifferenza non prevalgano e simili orrori non accadano più, restando insegnamento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana.

Nel ricordo di quelle vittime – ha detto ancora Rossi – occorre prendere conoscenza della libertà e della democrazia, beni da tutelare ad ogni costo perché valori fondamentali della nostra vita. E’ in nome di questi valori che tanti italiani decisero di prendere le armi per liberare il Paese dal regime nazifascista, per un’esigenza di dignità civile e nazionale. Non crediate che la mia sia retorica   – ha proseguito l’esponente del   governo – queste considerazioni si basano anche sulle esperienze e sulle sofferenze della mia famiglia. Dico questo, perché mio Padre era originario di Civitella in Val di Chiana, un Paesino in provincia di Arezzo insignito della Medaglia d’Oro, fu testimone della inaudita   violenza nazista nei confronti dei partigiani e della popolazione civile, compresi alcuni miei parenti.

Così come mia madre,   nata a Fiume, nel raccontarmi la tragica storia dei Martiri delle Foibe, mi ricordava come alcuni nostri congiunti sono scomparsi in quei tragici eventi. E’ per questo che sia a titolo personale che per la carica che ricopro – ha detto Rossi – mi sento di poter affermare in questo luogo simbolo di valori e di ideali che la cultura della memoria è fondamentale per dare radici salde e uniche alla nostra identità nazionale a garanzia dell’applicazione della nostra Costituzione.

Come ha evidenziato il Presidente Mattarella nel giorno del suo giuramento   garantire la Costituzione significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che 70 anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo. Attingiamo pertanto dall’esempio dei martiri di Porzus e di tutti coloro che si sono sacrificati per la libertà e la democrazia del nostro Paese – ha concluso il Sottosegretario alla Difesa – in tal modo, potremo dare un rinnovato senso al loro sacrificio in un cammino di nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace in un Italia sempre più libera, sicura, equa e solidale”.

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