Insicurezza ai Fori Imperiali. Il commento di Antonfrancesco Venturini (PpI Roma)

venturiniROMA – Mi ha colpito il recente servizio di “Striscia la notizia” sui borseggiatori al centro di Roma in via dei Fori Imperiali. In effetti sembrava di essere più su “Scherzi a parte” non tanto per le riprese dei continui borseggi che avvengono abitualmente ai danni dei turisti e dei romani su detta via, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello non solo della nostra Città, ma dell’intero Paese, borseggi che, si dirà, sono “normali” nelle grandi metropoli, piuttosto per l’incredibile scoperta di veri e propri cimiteri di portafogli, peraltro ancora contenenti documenti e carte di credito, nelle vie limitrofe, dove, dopo il furto, vengono gettati dai ladruncoli di turno. Possibile che di ciò si sia accorto solo un programma televisivo? Possibile che nessuno, nemmeno chi è addetto alla pulizia delle strade se ne sia reso conto o comunque lo abbia rilevato? Mi si dirà che molti portafogli si trovano sotto a ponteggi adiacenti alla pubblica via, ma il dubbio su di una trascuratezza mi assale.

Sulla sicurezza della Capitale d’Italia non si può e non si deve scherzare e la percezione di insicurezza che danno notizie del genere è grande.

Credo che chi in primis si debba preoccupare di ciò e dell’immagine che la nostra Città dà è il nostro Sindaco che invece di andare in bicicletta ai Fori dovrebbe andare a piedi, così da accorgersi della problematica segnalata. E’ compito del Primo Cittadino e della Sua Amministrazione assicurare un ambiente in cui i cittadini siano e si sentano sicuri (a volte la percezione della insicurezza è più pericolosa della insicurezza stessa), il che significa creare i presupposti affinchè gli organi deputati alla sicurezza (forze di polizia, magistratura) siano nelle condizioni migliori per operare (strutture territoriali, organi di controllo e segnalazione, collegamento tra il cittadino e le forze dell’ordine).

La centralità della Commissione Sicurezza dell’Assemblea Capitolina è fondamentale ed essa deve costituire l’Istituzione nella quale condividere l’esame e la valutazione delle cause di insicurezza urbana e determinare le scelte operative, implementando ed aggiornando costantemente la c.d. “mappa del rischio”.

La partecipazione del Sindaco al Comitato per l’ordine e la sicurezza deve avere sempre più la funzione della rappresentazione delle esigenze della città al Prefetto, al Questore ed ai comandanti della Carabinieri e della Gdf, condizionando ed indirizzando, quindi, le scelte operative alle effettive necessità contingenti.

Necessario è il capillare controllo del territorio per scoraggiare ogni violazione, anche con l’istituzione del vigile di quartiere, garantendo maggiore presenza della Polizia Municipale, assicurata anche con una razionalizzazione migliore dei turni e dei compiti di servizio.

Fondamentale, poi, appare la collaborazione delle forze di polizia e dell’Amministrazione di Roma Capitale con il territorio (commercianti, portieri, condominii), prevedendo specifici compiti (ad es. istituendo il responsabile per la sicurezza del condominio), anche incoraggiando la collaborazione con meccanismi premiali sotto l’aspetto della fiscalità locale.

Non da ultimo bisogna svolgere un’ intensa attività di prevenzione con la diffusione della cultura della legalità nelle scuole e negli ambienti più a rischio, con eventi e manifestazione allo scopo dedicate.

Tutto ciò è dovuto ai nostri concittadini.

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