Marino faccia come Lupi

marcia-contro-marino-612459_tnwww.affaritaliani.it – intervento di Potito Salatto – Se il ministro Lupi, non indagato, avesse deciso di cambiare immediatamente la struttura amministrativa del suo ministero coinvolta nello scandalo, sarebbe rimasto al suo posto con il tacito consenso di tutte le forze politiche? Io non lo credo. Viste come sono andate le cose, le dimissioni (volontarie?) sarebbero state prodotte perché comunque richieste a gran voce.
Mi domando dunque come mai Marino, con una giunta con qualche problema giudiziario, con il contributo elettorale ricevuto dalla cooperativa di Buzzi, con le foto che lo ritraggono in compagnia dello stesso, continua imperterrito a governare il Comune di Roma nel silenzio generale, anzi assume su di sé anche la gestione del municipio di Ostia.
Siamo ai soliti due pesi e due misure della sinistra. Con l’aggravante che il sindaco si vanta anche di essere, come Zingaretti (altro esempio di contraddizione), l’unico vero moralizzatore della vita pubblica! A copertura di questo vanto non manca l’alibi di nominare ex magistrati per la gestione del potere. Così nel nostro Paese si dimostra che oltre ai poteri forti, agli interessi economici e finanziari, si aggiungono esponenti della magistratura per condizionare la politica e le scelte amministrative non di loro competenza e senza consenso elettorale.
Siamo ormai alla farsa della democrazia con tutto quello che di negativo ne consegue. Direbbe il principe De Curtis, in arte Totò: “Ma mi faccia il piacere!”.

* vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia

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