Mario Mauro: «La Buona scuola? Una riforma cattiva che pugnala precari e abilitati»
Il garantista – intervista a Mario Mauro – Una riforma cattiva e scritta male. Qui non è questione di mediazioni e trattative, qui è necessario fermarsi e riscrivere il ddl scuola». E’ grazie a Mario Mauro, senatore di Gal ed ex ministro della difesa, che l’altroieri il Governo è stato battuto in commissione sul parere di costituzionalità alla riforma della scuola. «Sono stato tempestato di messaggi, sms, tweet di centiania di docenti che mi hanno espresso sostegno e gratitudine. E’ impressionante il livello di timore e di ostilità che questa riforma suscita nel mondo della scuola. E poi c’è la questione delle assunzioni. Nel ddl sono contenuti dei passaggi che sopprimono graduatorie esistenti, eliminano il precariato cancellando i precari, che spediscono nel nulla migliaia di professionisti abilitati con corsi di qualificazione: tutto con un tratto di penna, a freddo e con valenza retroattiva. Il governo si sta preparando con questo ddl a rompere il nesso di fiducia tra stato e cittadini. Sta gettando disonore sullo stato che diventa uno stato traditore».
Si sta trattando. Il voto è stato rimandato di una settimana. Ci sono spiragli? Renzi secondo lei ha fatto tesoro del risultato delle regionali?
Non confiderei troppo in questa speranza. Il governo, Renzi in testa, ha capito di avere ormai consumato ogni credito con il mondo della scuola, di aver perso la partita con l’opinione pubblica. Per questo ricorrerà all’esibizione del suo decisionismo. Temo un maxiemendamento su cui metterà la fiducia. Un’arrogante e prepotente fiducia
Secondo lei ha davvero intenzione di rischiare fino a questo punto? In Senato ha numeri risicatissimi
In senato avrebbe numeri risicatissimi solo se la minoranza dem andasse fino in fondo. Lei ci crede?
Autorevoli esponenti di quell’area garantiscono che se non verranno accettati i tre punti qualificanti che propongono loro non voteranno il ddl: riforma del ruolo del preside, finanziamenti alle paritarie e piano delle assunzioni.
Vedremo, io temo una mediazione al ribasso su alcune parti accessorie del pacco riformista renziano. Il punto sulle paritarie per dire è uno specchietto per le allodole: vengono messi pochi soldi di detrazione – 76 euro – ma si impone alle scuole paritarie di assumere solo docenti abilitati nei percorsi dello stato.
A proposito di abilitati, il ddl ne sacrifica un bel numero sull’altare delle centomila assunzioni
Una strage che grida vendetta: si colpiscono gli abilitati tfa, i tirocinanti delle scuole di specializzazione, gli abilitati del concorso ordinario del ’99 – forse una vendetta psicanalitica dell’attuale pd renziano contro l’allora ministro Luigi Berlinguer sotto il cui dicastero si tenne quel concorso. La graduatoria di quel concorso secondo il ddl dovrebbe essere addirittura soppressa, laddove in molte regioni italiane quegli abilitati non hanno potuto partecipare nemmeno all’ultimo concorso perché non bandito per le loro classi di insegnamento.
Uno strappo violento
Per questo parlo di uno stato traditore che pugnala alle spalle cittadini che sono stati alle regole, che hanno partecipato a prove, selezioni e percorsi formativi, che hanno speso energie, intelligenza e risorse investendo anni della loro vita e che ora vengono brutalmente sacrificati alla demagogia. Se andasse a meta, questa sedicente riforma, produrrà fenomeni analoghi a quelli degli esodati e ricorsi a decine di migliaia. Complimenti.