Ostacolo Marino per Roma
La mancata elargizione da parte del Consiglio dei Ministri dei 600 milioni al Sindaco Marino per la gestione del Giubileo, dimostra quanto sia di ostacolo il Primo cittadino al governo ed alla città.
In situazioni analoghe questo ostacolo si sarebbe rimosso o spontaneamente o con la forza. Oggi non è così.
Due le ragioni del mantenimento dello status quo.
Da un lato Renzi sa bene che rieleggere il Consiglio in questa fase sarebbe un azzardo per la sua immagine. La prevista sconfitta elettorale creerebbe al PD, non solo locale, un danno incalcolabile ,vista la perdita di voti già conseguita con le recenti elezioni regionali.
Dall’altro Marino sa bene che con le sue dimissioni tornerebbe ed essere un semplice cittadino senza né arte né parte. Chi mai gli affiderebbe la gestione del proprio condominio dopo la sua disastrosa esperienza amministrativa che non ha eguali nella storia del Campidoglio.
Per quanto queste due ragioni siano comprensibili ,non si capisce, però, perché Roma, i suoi cittadini debbano continuare a sopportare una situazione del genere.
Ecco dove pecca l’attuale classe dirigente :non rendersi conto ,per interessi esclusivamente egoistici, che la distanza fra politica e società civile aumenta sempre più. L’astensionismo conseguente è il più evidente termometro di questo dato così pericoloso per la stessa democrazia.
La triste evidenza di una siffatta realtà dà ragione al primo Sindaco di Roma, Nathan, che non esitò nell’affermare: ” I peggiori Amministratori sono eletti dai bravi cittadini che non vanno a votare”.
E’ già successo con Marino.
Facciamo in modo che non avvenga con il suo successore.
Rinviare quotidianamente colpe alla gestione Alemanno è solo un maldestro tentativo di Marino di esorcizzare le sue responsabilità ed inefficienze ormai riconosciute urbi et orbi…
On.Potito Salatto Vice Presidente Nazionale Popolari per l’Italia