Pd, Marino, Fi, Fdi e Cinque Stelle: a Roma va in scena la sagra dell’ipocrisia. L’intervento di Potito Salatto

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AFFARITALIANI. “Chi ha sempre criticato la gestione del sindaco, ora lo difende; Marino stesso fa finta di non capire cosa sia successo, mentre i forzisti che vorrebbero lo scioglimento del Consiglio non si dimettono e chi lancia la Meloni sembra una forza estranea. Poi arriva Renzi e anestetizza con le Olimpiadi”. La denuncia dei Popolari per l’Italia.

Come al solito, anche a Roma si celebra la sagra dell’ipocrisia italica. Il Pd, che ha sempre criticato l’insufficienza della gestione Marino chiedendo un cambio di passo per il bene della città, ora fa quadrato per mantenerlo al suo posto ottenendo un semplice rimpasto della Giunta.

Marino, con qualche bugia, continua a difendersi affermando di essere estraneo a qualsiasi responsabilità che riguarda la triste vicenda politico-giudiziaria che ha investito la capitale. Ciò dimenticando che alcuni esponenti politici di rilievo della sua gestione sono stati coinvolti e si sono dimessi dagli incarichi ricoperti in Campidoglio, mentre altri sono sotto attenta osservazione da parte di piazzale Clodio. Comunque, fa finta di non sapere o di non capire che quantomeno, in tutta questa terribile storia, c’è una sua culpa in non faciendo, non avendo mai effettuato alcun controllo sul posto sull’operato delle cooperative responsabili di onerosi appalti mal o del tutto non eseguiti con doverosa oculatezza. Basti pensare al vergognoso stato di degrado dei campi rom, conseguenza della pessima gestione da parte delle cooperative stesse.

Forza Italia chiede a gran voce lo scioglimento del consiglio comunale annunciando categoricamente dimissioni in blocco dei suoi consiglieri senza però darne seguito. Fratelli d’Italia lancia la candidatura della Meloni a sindaco, quasi appartenesse a una forza politica assolutamente estranea rispetto a quanto appare sugli organi d’informazione in merito agli scandali di Roma Capitale.

I consiglieri comunali aderenti al MoVimento 5 Stelle si stracciano le vesti su quanto successo dimenticando la loro presenza nell’aula Giulio Cesare da ormai qualche anno, senza che mai sia stata fatta parola sulle delibere che hanno assegnato milioni di euro alle cooperative oggetto di intervento da parte della magistratura. Analoga critica non può non essere mossa anche alla lista Marchini che pure in questi giorni non fa che esternare il suo stupore.

Centrodestra e centrosinistra si palleggiano le responsabilità come se non fossero entrambi, chi più chi meno, colpevoli di questa brutta vicenda che ancora una volta allontana i cittadini dalla politica. Il presidente Renzi, infine, fedele al suo cliché di inventare ogni giorno qualcosa di nuovo per far dimenticare quanto promesso e non realizzato il giorno prima, lancia l’idea delle Olimpiadi a Roma per il 2024.

Ignora, volutamente, lo stato di degrado della città, l’assenza di efficienti servizi necessari per lo svolgimento di un evento del genere. Per non parlare di quanto è costato negli ultimi anni alle casse degli Stati realizzare manifestazioni di questa portata con mancati ritorni finanziari. L’ultimo esempio della Grecia avrebbe dovuto far riflettere il nostro presidente del Consiglio, essendo stata quella la principale ragione della crisi economica di Atene.

Il tutto avviene in presenza di un commissario per il rientro dal debito sin qui contratto da Roma Capitale per evitarne il fallimento completo. Insomma, non resta che rimanere attoniti per questo modo di fare che certo non fa ben sperare nella possibilità di una ripresa di questa amata città e di questo adorato Paese. Salvo che non si affacci all’orizzonte qualcosa di veramente nuovo.

* vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia

 

 

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