Popolari: Salatto, a Matera il nostro contributo per la ripresa del Paese

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AGENPARL, Roma -“Con la ripresa autunnale della politica, molti sono gli interrogativi e le sfide da affrontare. Renzi continuerà a governare solo con annunci di totale cambiamento della società , delle istituzioni, dei rapporti con imprenditori e sindacati, della giustizia, del mondo del lavoro eccetera o passerà ai fatti? In questo ultimo caso, capirà che in politica, in democrazia, per raggiungere gli obiettivi prefissati, bisogna saper mediare, convincere e non imporre in modo autoritario le proprie idee per quanto buone possano apparire? Finora questo non è avvenuto e quindi le sue difficoltà sono aumentate provocando dissensi diffusi che certo non consentono di cambiare innanzitutto la cultura del nostro Paese. E’ evidente che prioritario a queste considerazioni è capire cosa succederà sullo scenario politico italiano. Il Pd subirà scissioni? Forza Italia saprà definire una sua nuova identità più chiara rispetto al passato, dove tutto e il contrario di tutto era aggregato sotto la forte leadership di Berlusconi? Il Cavaliere ha compreso che non siamo più nel 1994? Cosa significa rinnovare, ringiovanire il suo partito, se poi la sua guida è inamovibile così come gran parte della sua fedele classe dirigente emblematicamente rappresentata da Verdini? Pu immaginare di continuare a sostenere il Governo Renzi pur definendosi opposizione? Una questione questa che riguarda anche Renzi. Un governo di coalizione non può rincorrere continuamente l’opposizione perché allora tanto vale includerla nella coalizione stessa superando quel patto del Nazareno ritenuto incestuoso e irrituale. Alfano e il suo Ncd, Cesa e la sua Udc, Mario Mauro con i suoi Popolari per l’Italia, ritengono di dover dar vita a un unico partito con simbolo, regole e contenuti diversi dagli attuali? Preferiscono forse creare, piuttosto, una confederazione dei popolari italiani che rafforzi la nostra posizione nel Ppe e si ponga in alternativa al Pd senza per questo interrompere la collaborazione di governo necessaria a superare la crisi? Quando mi riferisco al nostro ruolo nel Ppe lo faccio perchè anche in questo ambito è necessario modificare una prassi consolidata che vede egemone la delegazione tedesca spesso in contrasto con quel popolarismo nato con De Gasperi, Schuman e Adenauer. Un ruolo questo preminente e a tutela di interessi egoistici che penalizzano non solo l’Italia ma tutti i partner europei, soprattutto dell’area sud del Vecchio Continente. Ecco una serie di questioni che saranno all’attenzione della convention dei Popolari per l’Italia che si svolgerà a Matera il 3 e il 4 ottobre prossimi. Sarà un’occasione per un nostro contributo umile ma determinato alla chiarezza di cui necessita il Paese per comprendere cosa fare, come e quando farlo. Milioni di cittadini che si sono rifugiati nell’astensionismo attendono una risposta di novità che non venga solo formalmente enunciata dalla sinistra. Madre Teresa di Calcutta diceva: “E’ meglio accendere una candela piuttosto che maledire l’oscurità” . Lo dichiara Potito Salatto, vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia.

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