Qualcosa si muove
Formiche – contributo di Ettore Bonalberti – Oggi 3 Giugno a Roma sono accaduti alcuni fatti politici che interessano l’area popolare e centrista: l’uscita dalla maggioranza di governo dei Popolari per l’Italia di Mario Mauro e l’avvio del “ grande progetto” per la formazione del nuovo soggetto politico alternativo al trasformismo renzista e agli estremismi populisti da parte di numerosi gruppi, movimenti e associazioni di ispirazione laica e cattolica, popolare e riformista.
I Popolari per l’Italia, dopo un direttivo nazionale unitario del partito, hanno evidenziato le ragioni di una scelta che era maturata da tempo e attesa da quanti in periferia sono impegnati nell’azione di ricomposizione dell’area popolare, liberale e riformista. Questa la motivazione:” Riforme non condivise, condotte in modo improvvisato ed approssimativo, con una improvvida esaltazione del carattere monocolore dell’Esecutivo sono alla base di una decisione che è innanzitutto un giudizio definitivo su una gestione politica che sta tenendo in stallo l’Italia, la sua economia e il suo bisogno di crescita”.
Con questa scelta Mario Mauro esce dall’equivoco di una sofferta permanenza in un esecutivo che. nato con Letta per ragioni di emergenza, è venuto sempre più assumendo il carattere di un monocolore PD sostenuto da alcune residue componenti centriste uscite dalle elezioni regionali in un clima di grande confusione strategica.
Ora i Popolari per l’Italia, al di là dei due superstiti che hanno preferito conservare i loro precari strapuntini governativi, con il loro leader Mario Mauro possono garantire piena efficacia all’azione avviata con la Federazione dei Popolari italiani, uno dei tasselli nei quali si sta tentando di ricomporre il mosaico di un nuovo soggetto politico in grado, da un lato, di ricomporre la frantumazione del centro e, dall’altro, di concorrere alla costruzione del nuovo soggetto politico.
Nelle stesse ore nelle quali il direttivo nazionale del partito di Mauro deliberava la sua scelta, presso la sede del Bonus Pastor a Roma, il sen Ivo Tarolli promuoveva con altre associazioni, gruppi e movimenti la sottoscrizione di un lettera appello: “ ai tanti in prima linea nell’impegno civile, nell’associazionismo politico e culturale e nell’animazione sociale”.
Trattasi di un progetto che punta a ricomporre quanti sono interessati a:
– dare un Governo e delle regole alle sfide poste dalla “globalizzazione” delle persone, dell’economia e della finanza!
– Recuperare lo spirito originario, che è stato alla base della nascita dell’UE: mettendo avanti il benessere delle persone rispetto alla politica del rigore! La sussidiarietà rispetto all’illuminato ruolo della burocrazia! Lo sviluppo rispetto alle regole e al mercato! Le piccole imprese e l’economia reale alla base delle politiche economiche!
– Battersi per tenere alta la “qualità” della nostra Democrazia: autentica architrave di un sistema che abbia a cuore la promozione della dignità della persona umana, sia nella sfera della libertà religiosa, sia in quella delle libertà individuali e democratiche!
– Contrastare con energia le tante Povertà, aumentate con la persistente crisi di questi anni! In primo luogo accrescendo le opportunità di lavoro e, in pari tempo, tutelando le fasce più deboli!
– Promuovere senza tentennamenti i nostri valori di riferimento: a partire dalla centralità della Persona e della sua dignità, Giustizia e dal contrasto di tutte le devianze (illegalità, corruzione…), alla salvaguardia della famiglia naturale fino al primato della libertà e qualità di educazione!
– Fare della Comunità, della Famiglia (art.29 della Costituzione) e dell’Impresa i tre motori cardine del nostro programma di riscatto.
A questo progetto che si svilupperà in due fasi: la prima di carattere culturale con lo scopo di riaggregare su valori condivisi la più ampia realtà esistente nelle diverse realtà del Paese per costruire insieme la nuova offerta politica; la seconda che punta a realizzare il nuovo soggetto politico laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito a pieno titolo nel PPE, alternativo al trasformismo socialista renziano e ai populismi delle estreme.
Trattasi di una lettera appello agli italiani che ha già avuto le adesioni di diversi esponenti dell’area laica, cattolica e popolare, che sarà presentata in un prossimo incontro pubblico nella casa natale a Rovereto di Antonio Rosmini, uno dei padri del liberalismo italiano e dei cattolici liberali, con l’impegno di dar vita in tutti i comuni dell’Italia a distretti civici e popolari che, condividendo l’appello, costituiranno i nuclei fondativi del nuovo partito.
Dopo lo tsunami del voto regionale il blocco dei frantumati si scuote e punta a ricomporre dal basso, senza egemonie e leadership precostituite, un nuovo modello organizzativo e di partecipazione all’altezza delle attese della gente.