Quirinale: Mauro, attenti a figure sbiadite. Hanno stessi poteri di presidenti forti

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ROMA – “È venuto meno il fattore che l’anno scorso bloccò il sistema politico e che spinse poi ad implorare Napolitano di farsi di nuovo carico del fardello del nostro Paese, ovvero non c’è più il problema nel Partito democratico di far cadere la segreteria Bersani. Oggi è più facile per il Pd trovare una convergenza e tutti gli altri saranno obbligati a riflettere sui nomi proposti dai democratici”. Così Mario Mauro, presidente dei Popolari per l’Italia, intervenendo  questa mattina nella trasmissione ‘Radio Anch’io’ su Radio1.

“Matteo Renzi ha ragione quando dice che si può arrivare in breve a definire una figura che sia il nuovo Presidente della Repubblica. Il problema è – ha aggiunto Mauro – che si può scegliere di provarci fin dall’inizio, facendo in modo che ci sia una convergenza di tutti. Oppure si può cercarlo con la logica dell’arlecchino servo di due padroni, quindi sperimentare le maggioranze più diverse”.

“La nostra Costituzione dà al Presidente della Repubblica un potere straordinario, nel senso che se c’è un contrasto tra il Capo dello Stato e il presidente del Consiglio va a casa il secondo, l’inquilino di Palazzo Chigi. Qui però occorre fare attenzione. È vero – ha detto Mauro – che potrebbe essere premiata una figura sbiadita, ma una volta al Quirinale, chiunque fosse eletto, si ritroverebbe ad avere tutti i poteri previsti dall’attuale Costituzione”.

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