Riforme. Salatto: declino Berlusconi cominciò con epurazioni

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DIRE, Roma – “Sono davvero incredibili le motivazioni addotte dagli esponenti Renziani sulla oscura vicenda della rimozione di Mineo, Chiti e Mauro dalla commissione Affari Costituzionali perché non in linea con il DDL di riforma del Senato presentato dal Governo.

L’affermazione più rilanciata è : “Il Paese ha bisogno di riforme”. Nessuno contesta questa necessità. Il problema è di vedere quali riforme e con quali contenuti. A nessuno sfugge che ormai sia riconosciuto da tutti l’errore commesso dal PD nell’approvare con un solo voto di scarto la riforma del titolo V della Costituzione. Non vorremmo assistere in seguito in inutili lacrime di coccodrillo su strampalate riforme di oggi portate avanti con arroganza e presunzione. Renzi si abitui a rispettare i suggerimenti che vengono dall’interno del suo partito e dagli autorevoli esponenti della sua coalizione. Si ricordi che la fine di Berlusconi è iniziata con la cacciata di Fini.”

 

Lo dichiara in una nota l’On. Potito Salatto-Popolari per l’Italia

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