Roma: Stadio, area sbagliata. “Che almeno il Pd si sbrighi a capire”. Il contributo di Lucio D’Ubaldo
AFFARITALIANI.IT, Roma – L’area di Tor di Valle è sbagliata. In vista delle decisioni della Giunta capitolina, impegnata ad approvare le specifiche delibere nella seduta già fissata per il 4 settembre, cresce la polemica attorno al nuovo stadio della Roma. Anche se l’opinione pubblica è favorevole, perché l’elemento sportivo legato al calcio rappresenta il vero tessuto connettivo popolare della città, emerge...
D’Ubaldo: Riforme, conciliare Costituzione e sistema elettorale
FUTURO EUROPA – Matteo Renzi, dopo il vistoso successo alle europee, deve operare con spirito di sano discernimento di ciò che risulta più opportuno per il Paese in materia di riordino istituzionale. Il metodo adottato all’interno del Pd, mescolando alla sua maniera savonarolismo e machiavellismo, non si può applicare con la medesima disinvoltura ai rapporti politici e parlamentari. La responsabilità impone un esercizio di...
Lucio D’Ubaldo, il vincolo dell’elezione diretta dei Senatori
Futuro Europa – Se non si combatte la battaglia delle idee, si accetta l’oblio come condizione normale o destino ineluttabile. Si perde il legame prezioso con fatti e testimonianze, si cancella dalla memoria la lezione di maestri di vita politica. Sulle riforme istituzionali il nome di Leopoldo Elia, ex Presidente della Corte costituzionale e parlamentare di assoluto prestigio, ormai non ricorre più in alcun modo. Manca, in...
D’Ubaldo: “Prima del partito, i democratici cristiani”. Addio a Bartolo Ciccardini
Affaritaliani – E’ morto nella notte tra l’11 e il 12, all’ospedale Sant’Eugenio, l’ex parlamentare Dc Bartolo Ciccardini. Ottantasei anni, politico e giornalista, è stato parlamentare dal 1968 all’87 e ha ricoperto la carica di sottosegretario di Stato in diversi governi dal 1979 al 1986. Il ricordo di Lucio D’Ubaldo. Ciccardini riusciva a sorprendere. Aveva il gusto della politica che...
D’Ubaldo: promemoria per la ripresa del Popolarismo
Futuro Europa – La campagna elettorale annunciava un confronto mai prima d’ora così entusiasmante, quasi un nuovo vangelo della rinascita italiana. In principio era l’assegno di 80 euro. Invece, con il livore di una propaganda a tinte forti, si è fatta giorno dopo giorno meno pulita e più scomposta: tante promesse a buon mercato hanno depauperato l’oreficeria delle novità. Adesso, in prossimità dei comizi finali, più cresce la...