Un salto possibile. L’editoriale di Potito Salatto

Potito-Salatto

FUTURO EUROPA – Ha ragione Mario Mauro quando afferma che il vero avversario di Renzi è ormai la realtà che lo circonda e dalla quale non riesce a uscire fuori. Una triste realtà che in questi ultimi anni, sia per eventi internazionali, sia per incapacità e responsabilità nostre, ha infierito sulla dignità delle persone, annullando via via il concetto della solidarietà che deve caratterizzare una società democratica.

Quanto ormai accade nelle periferie delle grandi città sta dando vita a una guerra tra poveri, all’acuirsi della sfiducia verso le istituzioni, provocando una disgregazione sociale che non promette nulla di buono, anzi diventa un ostacolo insormontabile per la crescita economica e culturale del Paese.

In questo quadro, o le forze politiche hanno la capacità di individuare senza ulteriori indugi proposte efficaci per la ripresa, valori e ideali da offrire alle nuove generazioni, o il declino dell’Italia e di tutta l’Europa diventerà assolutamente inarrestabile.

Non si tratta più di questioni di destra, sinistra, centro. Si tratta di un necessario cambio culturale da parte dei cittadini italiani che preceda qualsiasi progetto di rinnovamento della società. Un salto possibile solo se famiglia e scuola, in sinergia, sapranno riscoprire valori, ideali, entusiasmi che, per quanto ritenuti universali, negli ultimi decenni sono stati annullati da una massificazione laicista trasmessa dai mezzi d’informazione con cadenza quotidiana. Se così è, a che serve propagandare come modelli di novità la rottamazione dei politici, la discussione delle ferie dei magistrati, le modifiche della legge elettorale, eccetera?

E’ questo che serve all’Italia in uno dei momenti più critici della sua storia dal Dopoguerra a oggi? Siamo seri. Io non ho nulla contro Renzi. Temo però che questo disinvolto atteggiamento giovanilistico un po’ presuntuoso e molto affabulante, stia bruciando una nuova generazione politica e non.

Politica perché esposta senza alcuna esperienza professionale e quindi a rischio fallimento; non politica perché ancora nulla è stato fatto per ridurre drasticamente la disoccupazione giovanile e le sue conseguenti frustrazioni. Attenzione. I giovani occidentali, secondo le acute analisi di David Grossman, diventano terroristi fondamentalisti perché stanchi di vivere in un mondo privo di ideali, dedito solo a interessi materiali e cinici senza alcun valore. Se è vera dunque la considerazione di Gandhi secondo la quale “in democrazia nessun fatto si sottrae alla politica”, ognuno di noi, dal più umile dei cittadini in poi, passi dalle parole ai fatti. Saremo così tutti protagonisti della politica. Quella vera, nobile e rispettata.

 

©Futuro Europa®

 

[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia]

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