Università, Sottosegr. D’Onghia: giusto impedire nuove baronie, ma ci sono figli più bravi dei padri
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – “Può capitare che un eccellente pianista abbia un figlio più eccellente di lui. Probabilmente è un caso su un milione. Invece nelle Università italiane succedeva che tutti i figli erano più bravi del papà, e non solo i figli lo erano. Ci sono Dipartimenti pieni di mariti, mogli, cugini, figli, nipoti. Capisco l’università di Bari: visti i precedenti si vogliono impedire nuove parentopoli e baronie. Ma se un figlio è davvero più bravo del padre?”
Imprenditrice pugliese e sottosegretario all’Istruzione, Angela D’Onghia vorrebbe un mondo governato dal “buon senso” in cui i bravi vincono e gli asini no, indipendentemente dai parenti e dalle raccomandazioni Perciò più o meno a ogni domanda risponde con un’altra domanda.
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“Io continuo a trovare non ragionevole il fatto che laddove non ci sia il buonsenso bisogna affidarsi esclusivamente alle norme. Secondo me, l’autonomia vera dovrebbe servire a ingaggiare qualcuno che sia bravo, a prescindere dalle parentele. Si dovrebbero scegliere le competenze eccellenti. Invece le eccellenze, spesso per il timore di affrontare le nostre chiusure mentali, vanno via all’estero. Il rapporto Svimez ci ha fornito un ritratto impietoso, il Sud rischia la desertificazione. No, in alcun modo, non possiamo più permettercelo. Se vogliamo seguitare a vantarci di essere un paese civile e vogliamo davvero il bene dei nostri figli, dobbiamo avere più coscienza”.
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