Venturini (PpI Roma): Dalla Roma Capitale della cristianità alla Roma a luci rosse

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ROMA -Mi chiedo veramente dove andremo a finire.

Non è una frase fatta, ma un’inquietudine interiore vera. I segnali che vengono dall’esterno sono veramente preoccupanti e mi lasciano sempre più perplesso, per non parlare poi del fatto che questi segnali mi sono vicini anzi vicinissimi, sono nella mia Città e sono accanto alla mia famiglia, che è il bene più prezioso che ho.

In un ospedale romano viene fatto un tragico scambio di embrioni che ha creato problematiche etiche e giuridiche enormi, ma che costituisce una delle possibili conseguenze del concetto secondo il quale avere un figlio è un diritto e non un legittimo desiderio, ma pur sempre un desiderio, che non può consentire di superare le leggi naturali oggettivizzando l’essere umano, il che potrebbe portare perfino alla giustificazione del desidero di un figlio perfetto e, quindi, della selezione artificiale della specie.

A Roma, centro mondiale della cristianità, il nostro Sindaco si preoccupa non tanto dei problemi delle famiglie (che vengono sempre più tartassate), ma di fare il gemellaggio tra il Gay Pride di Roma e quello di San Francisco. Pensa così di modernizzare la città? Ho i miei dubbi che ciò costituisca una modernizzazione, ma quel che è certo è che , proprio perché ho il massimo rispetto di ogni personale orientamento sessuale e sono contro ogni discriminazione, mi assale una sensazione di disagio nel pensare Roma sede della millenaria cultura cattolica lanciata nello Star System internazionale di quelle kermesse che, a mio sommesso avviso, stonano nella nostra Città e non hanno alcuna valenza antidiscriminatoria.

Ultima tappa di questo percorso è l’incredibile notizia di aver pensato nel IX Municipio di Roma allo zoning per la prostituzione, creando, quindi, delle aree a luci rosse dove sarebbe sostanzialmente legittimo esercitare il più antico mestiere del mondo.

Ho letto sulla stampa di una dichiarazione del Presidente del Municipio, dello stesso partito del Sindaco (PD), il quale avrebbe affermato: “Ci saranno delle unità di strada a convincere le prostitute ed i clienti a spostarsi, prometto tolleranza zero fuori dalle zone individuate, si possono prevedere delle maxi sanzioni come deterrente”. Se effettivamente queste sono state le affermazioni, mi verrebbe da chiedere se ci si immagina un vigile che si intromette in una contrattazione di strada tra cliente e prostituta, cercando di convincerli, quindi pregandoli con le buone maniere, di spostarsi; se ci si immagina quale degrado potrebbero portare nella nostra Città zone dedicate a bordello ( mi si scusi il francesismo, ma quando ci vuole ci vuole) a cielo aperto, con preservativi appesi come ninnoli natalizi sugli alberi non potati dal Servizio Giardini; se ci si immagina quanta paura possa fare la minaccia di maxi sanzioni (ma quali?) nei confronti di chi sconfina di pochi metri; se ci si immagina come sia possibile spiegare ai nostri bambini che in alcune aree è consentito di vendere , a cielo aperto, il proprio corpo.

Tutto ciò è molto lontano dal mio modo di pensare, ma credo e spero di non essere il solo.

Il problema della prostituzione si risolve diversamente, si risolve con il controllo del territorio, si risolve con maxi sanzioni (per tutto il territorio e non con aree esenti), si risolve con un capillare lavoro dei Servizi Sociali nei confronti delle giovani e giovanissime buttate per strada, si risolve con norme nazionali che puniscano non solo lo sfruttamento della prostituzione, ma anche il mercimonio del proprio corpo.

Tutto ciò potrà sembrare poco moderno, ma spero che tanti, tantissimi, cattolici e non, abbiano la sensibilità di comprendere quanto sia sacra la persona ed il suo corpo, sacralità, non in senso religioso ma in senso naturalistico, dalla quale deriva la necessità che venga assicurato il massimo rispetto della persona stessa, rispetto che deve indurre ciascuno di noi a combattere qualsiasi azione che porti all’oggettivizzazione del corpo medesimo, così come il creare in laboratorio un essere umano totalmente distaccato dai propri genitori genetici, così come rendere uno show internazionale la legittima scelta di una sessualità diversa, così come giustificare e consentire il mercimonio del proprio corpo, istituendo anche comode zone dove esso è espressamente consentito.

 

Antonfrancesco Venturini

Coordinatore Roma Capitale Popolari per l’Italia

 

Author: admin

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