Appello a Mattarella
Cosa aspetta Alfano a uscire dal governo? Inquisiscono il sen. Castiglione chiamato in causa per faccende vicine di casa; chiedono l’arresto del presidente della Commissione Bilancio del Senato, Sen. Azzollini, il cui linguaggio verso le suore riportate dai giornali, se fosse autentico, lo fa apparire, più che un senatore della Repubblica, un triviale e maleducato energumeno; è oggetto quotidiano di contumelie per un’oggettiva dimostrata inefficienza e inefficacia nella direzione di un Ministero chiave quale quello degli Interni e lui che fa? Annuncia e minaccia sfracelli con il suo gruppo parlamentare in via di decomposizione e sovradimensionato rispetto al consenso elettorale, mentre perde pezzi importanti della sua Area Popolare a Milano come nel Veneto e in molte altre realtà del centro-Nord.
Il Paese, intanto, sconta gli effetti di una crisi economica e finanziaria prodotta da un turbo capitalismo dominante a livello internazionale ed europeo che riduce le classi dirigenti a burattini del circuito finanziario oligopolistico e rischia una situazione di allarmante rivolta sociale.
Un Parlamento di nominati illegittimi, il terzo governo di un leader mai eletto, uno Stato che ogni giorno di più dimostra la sua inconsistenza, un Paese allo sbando: questa l’Italia di oggi.
Presidente Mattarella non è il caso di superare questa pericolosa condizione di stallo foriera di un drammatico tonfo nel baratro? Non sarebbe ora di dare finalmente la parola agli elettori, con l’unica legge elettorale utilizzabile, il consultellum, per i due rami del Parlamento e per l’elezione da tempo auspicata di un’Assemblea costituente, la sola legittimata a procedere alla riforma della Costituzione?
Si ponga fine alla finzione di una leadership farlocca e si dia vita a un governo di unità nazionale con l’esclusivo compito di preparare le elezioni e risolvere l’emergenza epocale dell’esodo biblico dei disperati della terra.
Ettore Bonalberti