Chiusura a Roma della campagna elettorale con Mauro, Rossi e Salatto

22maggioRoma – “Le elezioni europee del 25 maggio saranno un vero e proprio referendum sull’Europa, con l’accrescersi delle fila, in diversi paesi europei, degli euroscettici che cavalcano l’onda del populismo antieuropeo.” A dichiararlo oggi a Roma il Presidente dei Popolari per l’Italia Mario Mauro in occasione della chiusura di campagna elettorale dei candidati alle Europee Domenico Rossi (sottosegretario alla Difesa),  Alfredo Antoniozzi (parlamentare europeo) e Giorgia Mandolini. L’evento, ‘Popolari in Europa, un’Italia nuova per un’Europa diversa’,  è stato promosso dall’europarlamentare del PPE Potito Salatto e organizzato  dal coordinatore di Roma Capitale del PPIE Antonfrancesco Venturini e dalla coordinatrice del PPIE per la Regione Lazio Renata Jannuzzi.

“Come ‘Popolari per l’Italia’ noi crediamo nell’Europa dei Popoli: un soggetto politico nato dall’idea dei padri fondatori di costruire un’Europa capace di mettere in comune l’essenziale e di garantire 70 anni di pace e di sviluppo per il nostro continente”, spiega Mauro. Un progetto, quello dell’Europa dei Popoli, che per il Presidente dei Popolari per l’Italia “va reso più forte e più unito, secondo i tre principi fondamentali sempre difesi dal Partito Popolare Europeo: l’unità nella diversità, la solidarietà europea e l’economia sociale di mercato. In alternativa a questo progetto – avverte Mauro –  non rimangono che populismi e socialismi, soprattutto ora che con la recente operazione politica di Renzi il Pd si è nettamente collocato nella famiglia del Pse.”

Per Potito Salatto “l’incontro di oggi con il Presidente dei Popolari per l’Italia, Mario Mauro, e con i candidati al Parlamento Europeo Domenico Rossi (PPI), Alfredo Antoniozzi (NCD) e Giorgia Mandolini (UDC) non è solo un impegno a sostegno di tre autorevoli nostri amici ma un momento di riflessione e di approfondimento di quelle tematiche europee necessarie al cambiamento di questa UE e purtroppo dimenticate da una campagna elettorale fatta di slogan, promesse, minacce, insulti urlati da Renzi, Grillo, Berlusconi. Noi Popolari vogliamo porci come punto di riferimento alternativo che vada oltre il 25 Maggio e che possa rappresentare chi non si riconosce nel PD,in FI,nel Movimento 5 Stelle. ”

“Il 25 maggio dobbiamo votare per creare un parlamento europeo che porti avanti strategie indicate dall’Italia – afferma  Domenico Rossi – una situazione importante, considerato anche il semestre europeo a guida italiana. Dobbiamo credere in un’Europa importante per l’Italia: è nel parlamento europeo che vengono approvate leggi  che incidono sulle politiche comunitarie e quindi anche del nostro Paese. Ecco perché servono persone competenti, responsabili, che conoscano le esigenze di questo Paese. Dobbiamo andare a votare per non lasciare l’Europa nelle mani dei populisti,  dei demagoghi e di tutti quelli che attraverso queste elezioni vogliono solamente sfasciare quello che così faticosamente nel tempo è stato  costruito”.

“Senza mettere in dubbio la scelta europea, vogliamo però che queste elezioni costituiscano l’occasione per cambiare l’Europa”, dichiara Alfredo Antoniozzi. “In particolare, come Italiani vogliamo che l’Europa collabori sul problema degli sbarchi clandestini che, se con l’Unione il confine italiano è diventato confine europeo, non possono rimanere soltanto un problema il cui costo logistico, economico e sociale viene pagato soltanto dal nostro Paese.”

“Europa significa unità, forza, capacità di sviluppo degli Stati membri”, sostiene Giorgia Mandolini. “Il rinnovo del Parlamento Europeo è un’imperdibile occasione per un ritorno ai valori fondanti, Cristiani, del nostro Continente. Il diritto alla Vita, vero inizio di tutto, ed impronta cristiana dei popoli, deve essere tutelato come mai prima d’ora, specie in risposta alle recenti derive anti-cristiane che stanno inevitabilmente minacciando il concetto di Famiglia e di Vita. E’ mio impegno preciso contribuire, assieme agli amici del PPE, a moltiplicare le azioni necessarie a riportare al centro della politica anche europea i valori fondanti della nostra identità”.

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