EDITORIALI / Roma a ferro e fuoco. Ora sanzioni esemplari

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ROMA – Contributo di Antonfrancesco Venturini (PpI Roma Capitala) – E’ inaccettabile che in un Paese civile avvengano fatti come quelli di Roma in occasione di una partita di pallone.

Assolutamente prevedibile è il rimpallo delle responsabilità, ma la colpa è di tutti, di tutti noi che permettiamo accadano questi episodi ed in primis di chi è al comando delle istituzioni, nessuno escluso, dato che se ciò è successo è evidente che qualcosa non ha funzionato.

Ma non è questo il punto, è troppo facile puntare il dito, quello che bisogna fare è non ripetere errori del passato ed agire con decisione e prontezza, ed è questo che chiediamo al Governo della nostra città e del Paese.

Innanzi tutto i facinorosi arrestati e processati non dovrebbero cavarsela con una “comparsata” in Tribunale solo per sentire un Giudice condannarli ad una pena “sulla carta” di sei mesi, o, peggio, di poche decine di migliaia di euro, pena sospesa e tutti a casa!

Atti come quelli compiuti nel cuore della nostra Capitale sono vere e proprie azioni terroristiche ed attentati alla sicurezza nazionale, da equipararsi alla ipotesi di reato prevista dall’art.285 c.p. che punisce con la pena di morte, oggi tramutata in ergastolo, chi commetta un fatto diretto a portare la devastazione, il saccheggio o la strage allo scopo, proprio, di attentare alla sicurezza dello Stato.

Chiediamo troppo, quindi, se, quanto meno, i sei mesi vengano effettivamente scontati?

La verità è che non possiamo e non dobbiamo dare segni di debolezza, ognuno faccia la sua parte, non solo a livello delle Amministrazioni locali e Governative, ma anche parlamentare con legislazioni chiare e fortemente punitive (che, ad esempio, dispongano senza incertezze l’applicabilità dell’art. 285 c.p. a comportamenti come quelli avvenuti a Roma, magari modulando le pene).

Non da ultimo, poi, è il livello internazionale non potendo certo accettare che, mentre due nostri marò, per un incidente avvenuto nel compimento del loro dovere, siano per anni relegati in un Paese straniero, l’Italia, che ha subito uno sfregio nel proprio cuore, si accontenti di una pacca sulla spalla e tiepide scuse di un Paese europeo.

Siamo, è vero, in piena crisi valoriale, madre di quella economica, ma non perdiamo la nostra dignità, ce la meritiamo.

Antonfrancesco Venturini

Coordinatore Roma Capitale Popolari per l’Italia

Author: admin

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