’’I Moderati non sono scomparsi, esistono e sono vivi e vegeti’’ Il coordinatore provinciale Rizzo risponde a Campi del Quotidiano di Puglia
BRINDISI – Il Quotidiano di Puglia del 25 Novembre 2014 pubblica in prima, nella rubrica “L’analisi” un articolo a penna di Alessandro Campi dal titolo ” La scomparsa dei moderati nei vuoti della politica”. Da Coordinatore provinciale di Brindisi dei Popolari per l’Italia, il primo istinto è stato toccarmi il petto per sentire se c’ero ancora.
L’articolo è un guazzabuglio di definizioni sul moderatismo italiano, che per Campi è definitivamente scomparso nella sua accezione di movimento incline alla prudenza politica. In realtà ogni tentativo del giornalista di definire i moderati è fallimentare. A voler pensar bene, l’articolo di cui parlo, è annacquato da mille giri di parole che evidenziano una carenza conoscitiva dei fatti storici del polo centrista. Mai si è fatto il gioco delle parti, si è scelto invece sempre con coscienza, essendo i moderati una parte a sè stante, per evitare di arrecare, quando non parte di governo, danni al percorso della legislatura in corso e ricordo anche che le alleanze sono ancora determinanti e fisiologiche negli equilibri del sistema politico italiano.
Se entriamo poi nel merito delle definizioni evidenzio che ”moderato” non è il modo con il quale si agisce in termini di decisione politica, la ”moderazione” è semplicemente nello spirito di chi si sente cristiano e democratico.
Un modus vivendi umile e votato alla solidarietà e con ben saldi i valori di pacificazione e mediazione per evitare il conflitto sterile e le perdite di tempo dannose alle comunità.
L’efficacia del dialogo moderato, non sono certamente io a dirlo, è sicuramente un valore aggiunto quando si deve amministrare la cosa pubblica, nell’interesse di quelle parti che devono essere comunque rappresentate, ascoltate ed esaudite nelle proprie necessità.
Campi si avventura poi in un divenire di paragrafi atti a dimostrare che non ci sono ad oggi forze centriste moderate che possano con forza essere alternativa di governo.
Vorrei, con questa mia nota, ricordare al giornalista che abbiamo in Italia una realtà di certo non nuova ma innovativa nella sua forma, quella di Mario Mauro e dei Gal – Popolari per L’Italia, che sta lavorando duramente e con caparbietà alla Costituente Popolare.
Le forze centriste sono inequivocabilmente presenti, osservano con critica e sana distanza le manovrine renziane e nel frattempo, senza le distrazioni da gossip provocate dai vip che urlano da palchetti populisti, stanno strutturando tutta una serie di punti programmatici fondamentali per le prossime consultazioni in programma.
Mario Mauro, con assennato piglio, già dallo storico incontro di Matera del 3 e 4 ottobre 2014 ha steso le basi per la Costituente Popolare, si pone come fulcro per tutti coloro che hanno bisogno di una forza centrista seria, sana, che ha come obiettivo l’innovazione a patto di avere fondamenta salde in quei valori che solo il moderatismo ha sempre garantito.
Lo sguardo alla Lega, alla destra e a tutte quelle forze in campo che hanno apertura su punti di programma utili ed efficaci è l’unica soluzione al nulla che scaturirebbe da posizioni rigide e di intransigenza sterile. Ora non è più il momento di personalismi. Serve lavoro di squadra e la squadra si costituisce ora alla luce delle ultime vicende politiche del Paese. Bisogna avere leader che credono in ciò che dicono. Ora è tempo di lavorare duro e di fare gli interessi del Paese. Questo è quanto, Campi, la sua ”analisi” non ha alcun supporto poi nei fatti oggettivi e sotto gli occhi di tutti. I moderati ci sono e ci saranno sempre.
Il moderato, storicamente, non è colui che ”non” prende posizione ma colui che prende posizione mediando nell’interesse della collettività guidato dal faro della comprensione e dell’empatia per chi è eletto a rappresentare. Di certo questo implica un lavoro di mediazione più arduo e un percorso sicuramente meno facile rispetto a coloro che assumono posizioni di forza e irremovibilità ideologica che scatenano consensi populisti o che premiano solo l’interesse di certune categorie del tessuto sociale. Per questo l’area moderata, con Mario Mauro adesso assume quei contorni definiti che servono a farsi riconoscere con forza. I Popolari per l’Italia hanno questo obiettivo, facendo tutto ciò che è in loro potere per strutturare il programma più equo, più efficace, più solido che si possa trovare nelle fila dei partiti che di destra ormai non sono più e che di sinistra hanno solo l’aura sbiadita dal servilismo capitalista.
Giuseppe Rizzo – Coordinatore Provinciale Brindisi Popolari per l’Italia