Il Viceministro Olivero al Convegno AIDDA su Expo2015
Futuro Europa, Roma – Convegno nazionale AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda) ieri nella Sala Protomoteca del Campidoglio su Una nuova sfida per le imprenditrici: Expo2015 – L’esposizione Universale di Milano: le donne protagoniste. Con la Presidente Nazionale AIDDA Franca Audisio, sono intervenuti tra gli altri la Presidente della RAI Anna Maria Tarantola e il sen. Andrea Olivero (Popolari per l’Italia) Viceministro delle Politiche agricole.
“Credo che ci troviamo per alcuni aspetti in una situazione analoga a quella dell’inizio del ventesimo secolo – ha affermato il Viceministro Olivero – quando si dovette definire un nuovo modello di sviluppo. Per questo motivo non solo Expo va fatta, ma deve mettere insieme le migliori elaborazioni culturali e proposte applicative per fare in salto in avanti sul tema dell’alimentazione globale. Mi paiono due le sfide: la prima far sì che l’Expo 2015 sia una grande occasione di crescita culturale. A Milano ci si dovrà fermare a riflettere per capire come reperire i mezzi per alimentare bene e con qualità tutti gli abitanti del pianeta. In questa prospettiva dovremo valutare le opportunità della globalizzazione ed insieme i suoi rischi. Le carestie, nel mondo globale, non sono più sciagure accidentali, ma disastri colposi causati da bramosia di guadagno e incapacità di distribuzione delle risorse agricole. Nulla di naturale, ma figlio di scelte umane sbagliate o egoiste.
La seconda sfida – ha continuato Olivero – riguarda la difesa della differenziazione dei prodotti, della biodiversità, delle diverse culture alimentari. Non si tratta solo di promuovere il Made in Italy, ma di garantire la tracciabilità dei prodotti così da assicurare a tutti i Paesi, anche quelli più marginalizzati dalla globalizzazione, di poter conservare le proprie caratteristiche e competere per le proprie specificità. Dobbiamo valorizzare l’apporto dei consumatori e dei cittadini responsabili, facendo loro comprendere che l’eccellenza dei prodotti agroalimentari, spesso perseguita da imprese guidate da donne, è figlia di una qualità diffusa, di un territorio coeso.
Expo sarà a Milano, ma l’evento non si chiuderà nei padiglioni. Se vogliamo vincere la sfida ci vorranno migliaia di imprese, di comunità rurali, di territori produttivi pronti ad assumersi la sfida della qualità a tutto tondo, senza particolarismi ed autoreferenzialità. Un’Expo così – ha concluso il Viceministro Olivero – non ce la possono mandare a monte una banda di ladruncoli recidivi”.