IMMIGRAZIONE/Forte: regione e comune, sui profughi guerra tra straccioni

maroniSui profughi è in atto una guerra tra straccioni che qualifica la nostra classe dirigente“: lo dichiara Matteo Forte, consigliere comunale di Milano.

“Il rimpallo di responsabilità e il gioco dello scaricabarile tra Stato, Regione e Comune manifesta da un lato la totale impotenza di fronte ad un fenomeno che caratterizza la nostra epoca, dall’altro l’incapacità di stare di fronte a qualcosa che non dipende da chi ha momentaneamente la maggioranza parlamentare. Dal 18 ottobre del 2013 Milano ha assistito 63mila e 200 persone. La maggioranza di queste sono siriani (41.700) ed eritrei (16.300).

Di quanto accade in Siria, ormai, si sa. Di quel che accade in Eritrea molto meno. Di oggi è la notizia della pubblicazione di un rapporto di 448 pagine in cui il Consiglio per i diritti umani dell’Onu accusa il regime eritreo di gravi violazioni dei diritti umani, nel quale si documentano tra l’altro massacri, diffuso ricorso alla tortura, riduzione in schiavitù sessuale e lavori forzati. Nelle stesse ore dalla Libia arrivava anche la notizia che 86 migranti eritrei cristiani sono stati sequestrati da Isis prima che questi raggiungessero la costa per imbarcarsi e attraversare il Mediterraneo. Quindi, chi dice di voler tutelare le minoranze cristiane perseguitate non può limitarsi a farlo nei convegni.

Dall’altra parte però – prosegue il consigliere di opposizione – occorre anche ricordare ad una sinistra favorevole ad un’accoglienza perpetua che quando nel 2011, in Lombardia, accogliemmo circa 3mila profughi provenienti dalla Libia, solo una sessantina di loro ottenne il diritto d’asilo. Questo dice di una straordinaria organizzazione criminale internazionale in grado di speculare sulle emergenze del momento, prendendo a pretesto guerre e carestie, per arricchirsi con la tratta di esseri umani. Ed anche di fronte a questo fenomeno si evidenzia l’inconsistenza e l’incapacità degli Stati africani, della politica europea e degli organismi internazionali a contrastare severamente una filiera che parte dal cuore del continente nero e giunge sin nelle nostre città moderne e sviluppate”.

Conclude Forte: “Quando muoiono il diritto e la capacità di governare fenomeni la convivenza si trasforma in una guerra per bande. E la guerra tra straccioni che coinvolge i nostri diversi livelli istituzionali ne rappresenta un aspetto”.

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