In piazza col ‘potere dei senza potere’

20 giugnoL’emozione più forte l’ho provata abbracciando i tanti volti incontrati durante il lungo cammino che ci ha portato a piazza San Giovanni in Laterano sabato. Appena arrivato, a metà mattina, si avvertiva già il sapore di un momento unico, capace davvero di fare la storia. Perché sabato abbiamo fatto letteralmente la storia. E questo l’ho constatato con le mie mani e con i miei occhi passeggiando, insieme ai tanti amici dei Circoli Voglio la mamma, tra le decine di migliaia di persone presenti: ognuna in piazza non per rispondere ad una ‘mobilitazione organizzata’, non per obbedienza vuota e cieca, ma per una corrispondenza piena e totale col proprio cuore: un cuore che non è capace di vivere ‘staccato’ dalla verità. Perché solo tenendo a ciò che è vero, buono e giusto il cuore dell’uomo trova ossigeno sufficiente per poter gustare tutto ciò che la realtà ogni giorno gli mette davanti agli occhi. Questo bisogno di ‘consistere’ partendo dal paragone col cuore, che ho imparato negli anni grazie a figure straordinarie come Don Giussani, è la ragione principe del successo della manifestazione di sabato. Ognuno era presente per una scelta libera e personalissima. Questo elimina ogni pretesa ideologica: c’erano uomini e donne libere, non associazioni, movimenti o partiti. Per questo il primo paragone che mi è venuto spontaneo è stato con Solidarnosc o Carta 77: movimenti nati da piccoli gruppi di amici capaci di sovvertire la storia attraverso quella che Benedetto XVI ha definito la ‘rivoluzione di Dio’. E quel gruppo di amici è stato capace di tutto questo solo attraverso il riconoscimento che ‘senza libertà non c’è speranza’. E proposte di legge come il ddl Cirinna’ e il ddl Scalfarotto sono esempi di violenza alla libertà perché tentano di applicare un’idea di famiglia e di negazione della libertà di espressione che non è per nulla maggioritaria nel paese ma soprattutto è figlia di una menzogna infinita. Una menzogna che solo il potere può tentare di vendere all’uomo. E davanti a un potere così arrogante sin dall’inizio ho tentato di fare mia l’esperienza di un grande premio nobel quale l’ex presidente della Repubblica Cecoslovacca V. Havel: quella del ‘potere dei senza potere’. E noi, in piazza, eravamo letteralmente quelli ‘senza potere’, ma senza potere mondano. Carichi, invece, di un potere più forte: l’amore al vero, al bello e al giusto che più volte un’intelligenza acuta come Adriano Olivetti osava definire come imprescindibile per la costruzione di una sana e giusta comunità. Sabato quindi è stato un nuovo inizio: girando per la piazza affianco all’amico e alleato di tante battaglie Sen. Mario Mauro ho avvertito ancora di più l’urgenza di essere vicino quotidianamente al grido di tutti questi amici. Con il tentativo, umile ed ambizioso allo stesso tempo, di lottare in ogni ambito per rappresentarlo. Per questo da lunedì abbiamo ripreso il lavoro intenso volto a bloccare le cosiddette leggi vergogna; in tal senso rilancio un appello alle forze politiche moderate  presenti con diversi esponenti in piazza sabato: su proposte di legge come queste non siate disposte ad accettare mediazioni o compromessi. Su questi disegni di legge bisogna arrivare anche a gesti più forti, sino a togliere la fiducia all’attuale governo. Per la difesa di tante mamme e papà che lottano ogni giorno per i propri figli non ci sono compromessi che tengano. La politica sabato ha avuto una gran bella lezione dal popolo: le battaglie si fanno non chinando la testa al potente di turno ma girando a testa alta, pronti anche alla sconfitta, ma fieri di combattere per un ideale buono e vero. Ora la politica, soprattutto quella presente sabato, batta un colpo. Non c’è più tempo da perdere. E noi che lo sappiamo bene già da domenica siamo al lavoro per questo.
Mirko De Carli

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