MILANO/ Asili e musei: due proposte di riforma in Comune

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OMNIMILANO – “Due delibere di riforma, con impatto positivo sul bilancio del Comune di Milano su un totale di almeno 212 milioni di spesa“: così, in conferenza stampa a Palazzo Marino, i Consiglieri comunali Manfredi Palmeri e Matteo Forte (PpI Milano) del gruppo Polo dei milanesi. Nel dettaglio, le delibere riguardano: una per la costituzione della Fondazione Musei Civici Milanesi, l’altra per la diversificazione dell’offerta dei servizi Nido e Scuole per l’Infanzia: i primi vedono una spesa corrente diretta di 5 milioni e indiretta non trasparente e di difficile individuazione, la seconda solo per i servizi ai bambini di 144 alle Materne e di 63 ai Nidi e sezioni Primavera. “Le aree di riforma sono diverse, ma su entrambe c’è necessità di cambiare vecchi assetti non più idonei a dare risposte alla Città e incompatibili col quadro di finanza pubblica. Si va nella direzione del bilancio per temi e progetti che vuole il Polo dei milanesi: aiuta la buona gestione e l’efficacia degli interventi, con più Città come energie e meno Comune come burocrazia” hanno detto i Consiglieri Palmeri e Forte.

“L’istituzione della Fondazione Musei Civici Milanesi è ormai non solo un’opportunità, ma quasi una necessità: il patrimonio delle eccellenze museali civiche di Milano attraverso le sue diverse realtà deve essere configurato in modo diverso dal punto di vista giuridico, amministrativo, economico e anche di offerta, sia al grande pubblico come divulgazione, sia alla comunità scientifica per la ricerca. La perimetrazione delle attività in modo chiaro e percepibile rispetto al mare magnum comunale – hanno spiegato i Consiglieri Palmeri e Forte – aiuta nella gestione, con risparmi attraverso sinergie e razionalizzazioni, con la generazione di nuovi ricavi, sia dal mercato, sia da lasciti e donazioni” “Le diverse entità manterrebbero la loro peculiarità e i loro marchi in un contesto però più idoneo alla loro azione e gestione, che sarebbe così più efficiente, flessibile, aperta e partecipata. Molte Città italiane, con diversi colori politici, hanno intrapreso questa strada con soddisfazione. Milano aveva iniziato a parlarne anni fa e nonostante le nostre sollecitazioni, il tutto si è purtroppo fermato. Possiamo adesso confrontarci e operare in tempi brevi su questo testo” ha precisato il Capogruppo Manfredi Palmeri, già Presidente della Commissione Cultura Nazionale dell’ANCI.

“Per i Servizi all’Infanzia – hanno poi proseguito Palmeri e Forte – si parte dal presupposto che molte imprese stanno sviluppando servizi di Welfare aziendale con maggiori benefici per i propri dipendenti, in particolare donne, nonché per loro stesse. Secondo una recente indagine della McKinsey, in presenza di asili aziendali o convenzionati le assenze per maternità si riducono di 1,6 mesi, con 1.200 euro in media di minori costi a carico dell’impresa. Nel milanese sono più di un terzo le aziende che offrono questo tipo di servizio, e potrebbero aumentare se esistessero vantaggi fiscali: si tratta strutturalmente di una riforma a costo zero, che riconosce una possibilità e non impone nulla. Tuttavia, visti i tempi di crisi per i bilanci pubblici, è arrivato il momento di prendere in seria considerazione queste ipotesi senza approcci ideologici” “La proposta del Polo dei milanesi prevede la possibilità di aprire nidi e materne comunali al mondo del lavoro, riconoscendo a genitori e insegnanti la facoltà di mettersi insieme e trasformare la natura giuridica della singola scuola. Ne avrebbero in dotazione i beni mobili, immobili, materiali e immateriali della stessa quali sono al momento della trasformazione. Il Comune utilizzerebbe i conseguenti risparmi premiando le imprese che partecipano a questo processo e permettono l’autonomia degli asili trasformati, per esempio abbassando l’Imu e altre imposte” ha concluso Matteo Forte.

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