Occupazioni, Forte: “Continuità ideologica tra alcuni esponenti giunta e abusivi”
OMNIMILANO – “Quel che sta accadendo in Corvetto e ieri al Giambellino non può passare sotto silenzio, perché qualcuno deve risponderne politicamente”. Lo afferma Matteo Forte, consigliere comunale del Polo dei milanesi. “Se dal 2010 al 2014 le occupazioni abusive delle case popolari sono praticamente raddoppiate, dalle quasi 700 alle oltre 1.200 che si contano oggi, qualcosa è successo. Innanzitutto che nell’ottobre 2011, ricevendo a Palazzo Marino il centro sociale il Cantiere, l’assessore Castallano disse che occupare in stato di necessità non è reato, e che per questo motivo avrebbe istituito una commissione per garantire a chi aveva sfondato una porta, ma fino ad allora con la fedina penale pulita, di dormire sonni tranquilli. Poi c’è il delegato del sindaco ai rapporti con la città, Paolo Limonta, che suo malgrado o no si è sempre trovato in mezzo quando gli antagonisti hanno occupato, fatto senza precedenti, prima sala Alessia, per protestare contro un convegno alla presenza di Giancarlo Caselli, e poi la sala commissioni di Palazzo Marino. Infine c’è il singolare pensiero dello stesso Pisapia che, ogni volta che a Milano si parla di criminalità, ne individua l’origine nella crisi economica e, anche qui, nello stato di necessità. Quasi a stabilire un nesso automatico tra chi vive nell’indigenza e chi, per reazione, commetterebbe reati». Conclude Forte: «c’è per lo meno una continuità ideologica tra esponenti della Giunta e la cosiddetta ‘immobiliare rossa’, che protesta al grido di ‘destra o sinistra, sgomberare è sempre fascista’. Una continuità ideologica di cui è vittima la città di Milano e settori della maggioranza di Palazzo Marino, che dovrebbero trovare il coraggio di una posizione decisamente più virile nei confronti di Sindaco e sinistra antagonista”.