Renzi finalmente non sta sereno
Troppo facile per Renzi dire ora che elezioni perse sono da addebitarsi a “candidati locali sbagliati” non scelti da lui.
Idea bizzarra questa perché le candidature sono state indicate da quelle primarie che oggi rinnega ma che, in un recente passato, lo hanno portato a capo del PD e del Governo senza alcun vaglio elettorale vero.
Invece,se i non eletti dovessero dire che la loro sconfitta nasce da un azione di governo inconcludente portata avanti con arroganza da Renzi, avrebbero torto? Non credo.
Il premier fa finta i non capire che la sua testardaggine egocentrica lo ha portato ad inimicarsi tutti (parlamentari, sindacati, magistratura, polizia, forze armate, insegnanti, imprenditori, chi più ne ha più ne metta) senza alcun risultato concreto che avrebbe potuto far dire agli italiani:” finalmente incominciamo a vedere dopo tanti sacrifici, quanto meno la luce al fondo del tunnel”.
Debito pubblico aumentato, tasse superiori a quelle dell’anno precedente, giovani sempre più disoccupati, pensionati delusi, servizi locali insufficienti per mancanza di risorse non recuperate dagli sprechi che ancora imperversano a tutti i livelli, mancato rimborso alle aziende creditrici, ecc. ecc.
Per non parlare poi del nostro mortificante ruolo in Europa.
Un semestre, quello della Presidenza Renzi sprecato. Un Ministro degli esteri UE, da noi richiesto a gran voce, incapace non solo di fare qualcosa ma addirittura di apparire nei vertici internazionali della Merkel e di Hollande.
Schiaffi in piena faccia al nostro Paese in materia di immigrazione, indifferenza sulla sorte dei due Marò prigionieri in India ,debolezza nel richiedere e proporre iniziative per la crescita che superino la politica di quel rigore assoluto che sta mettendo in ginocchio tutti, la incapacità di farsi paladino, quale rappresentante di un Paese costituente della Unione Europea, dei principali valori ideali e morali sui quali è nato il sogno europeo, ed altro. Tutte responsabilità queste comprese dagli stessi elettori del PD che o hanno detto basta ed hanno votato altrove o, delusi ed amareggiati hanno preferito di astenersi dal voto.
Altro che candidature deboli o impresentabili. Certo in alcuni casi queste possono aver contribuito alla sconfitta ma non esiste anche in politica la responsabilità primaria, comunque, del capo? E chi è il capo del PD? Chi è il capo del Governo? Renzi, Renzi e solo Renzi. Il quale, finalmente conoscendone il significato, non sta certo “sereno”.
E questa è l’unica cosa positiva, non solo per i suoi elettori ma anche per l’Italia, che fa ben sperare in un cambio di rotta.
On. Potito Salatto-Vice Presidente Nazionale Popolari per l’Italia e Membro del Bureau PPE a Bruxelles