Sì, mi piace il Presepe

imageTe piace ‘o presepe… chissà cosa direbbe il grande Edoardo De Filippo, nella veste del personaggio Luca Cupiello, nella commedia “Natale in Casa Cupiello” che chiedeva al figlio Tommasino, chiamato con il diminutivo Ninnillo, “Te piace ‘o presepe” rispondeva di no, “nun me piace ‘o presepe, a me piace la zuppa di latte….”.Cosa direbbero questi personaggi, davanti alla notizia che un preside di Rozzano in provincia di Milano,in una scuola che ospita mille alunni di cui duecento non cristiani, ha vietato i canti di Natale ed il presepe, per non urtare la sensibilità di quest’ultimi.Il preside dice che non è vero, che è solo una questione politica, si era candidato nel 5stelle.La polemica resta tuttora in piedi, tanto è vero che per i non cristiani della scuola, la festa del Natale non è mai stato un problema…
Il rispetto dell’identità dell’altro non può prevalere su gli usi e costumi, a tal punto, consolidati nella nostra cultura, del nostro paese, da essere pertanto rispettati e condivisi perfino dai non credenti.
Sono certo che non esista il laico, l’agnostico, il non credente, che si senta insultato dalle rappresentazioni del Natale, nel vedere il figlio a scuola vestito da angioletto… Dichiari un suo fastidio per gli addobbi e gli alberi di Natale che si trova davanti passeggiando per le vie do centro.
In nome di una laicità più formale che sostanziale, nel tentativo di garantire le minoranze, si corre il rischio di cancellare quella nazionale alla quale appartengono le campane, le novelle, ed i regali. Compreso Gesù Bambino, che si creda o meno.
Rifiutare questa rappresentazione simbolica è come rifiutare la presenza delle chiese, dei campanili, dei chiostri, presenti in ciascuno degli 8.400 comuni italiani.
Se volesse essere coerente con la sua ragione di laicità, il preside Marco Parma, dovrebbe tenere aperta la scuola per tutta la durata del Natale per quei 200 alunni che non sono cattolici, impegnandosi personalmente a coprire quelle ore di scuola, perché gli insegnanti cattolici sono in vacanza a festeggiare il Natale.
Insomma, credo ci sia da riflettere su questo tema… per quanto ci sia il rispetto dell’altro, non deve diventare la rinuncia della propria identità. Ha ragione il giornalista Serra che su Repubblica scrive, che se io invito un mussulmano a casa mia, non lo obbligo a mangiare carne di maiale o bere vino, perché rispetto la sua identità religiosa e culturale, ma alla stessa maniera, occorre che il mio ospite rispetti la mia e che non mi chieda di nascondere la bottiglia di vino ed il salame.
La convivenza di opinioni, pareri e credenze di fedi diverse, significa anche tollerare la differenza, però nel rispetto reciproco.
Ha fatto molto bene il Presidente Sergio Mattarella dichiarando che quest’anno aprirà all’arte del presepe. Del resto il presepe è una rappresentazione di Betlemme, che è una città mediorientale, il luogo dove è nato Gesù, secondo la tradizione cattolica. Proprio Gesù è il profeta più amato del Corano in una forma di sincretismo propria delle tre religioni abramitiche, il presepe è dunque più tollerante di chi non lo ama.
Ed è per questo, che da lassù Edoardo De Filippo, chiederà a noi, riprendendo la scena della commedia “Te piace ‘o presepe? “ Noi rispondiamo si ‘o prepese me piace…
Antonio Russo

Author: admin

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