SINDACO DI ROMA/Salatto: un politico serio sa quando deve lasciare
Affari italiani – La situazione romana con otto assessori su dodici dimissionari, con il Segretario Generale che ha gettato la spugna, con consiglieri comunali a vari titoli coinvolti in mafia capitale, la ipotesi di una nuova Giunta con persone non di Roma, è diventata assolutamente grave ed insostenibile.
L’Amministrazione Comunale, ormai acefala, è paralizzata; i più importanti quotidiani esteri danno la reale immagine di Roma: una città abbandonata a se stessa, certamente non idonea a far svolgere in modo adeguato il Giubileo, sicuramente non all’altezza della candidatura alle Olimpiadi.
Per non parlare poi dei cittadini sempre più disperati e vessati da balzelli (l’ultimo è quello dei condizionatori d’aria) che non si sa a cosa servono, vista la macroscopica insufficienza dei servizi pubblici.
Un vero politico, come crede di essere il Sindaco Marino, dovrebbe capire quando è il momento, a giusto o a torto, di passare la mano. In caso contrario cambi professione.
Ma le responsabilità più gravi sono del PD di Renzi ed in particolare del Commissario Orfini che prolungano la triste agonia della città, timorosi di affrontare una campagna elettorale con esiti disastrosi. Non si rendono conto che così facendo consentono ai “Grillini” di raccogliere consensi di protesta che potrebbero consegnare loro la guida del Campidoglio.
La qualcosa non i meraviglierebbe se il successo del Movimento 5 Stelle fosse frutto di un consenso su chiari programmi espressi per la città dai suoi candidati e non frutto di una rabbia accumulata in questi anni di fallimentare gestione Capitolina.
Ormai non c’è giorno che qualcuno non attacchi o protesti contro il Sindaco.
Insomma l’unico che non ha proferito parola sembra essere solo la Statua di Giulio Cesare che sovrasta l’Aula Consiliare del Campidoglio.
Se potesse parlare sono sicuro che ripeterebbe al Sindaco una sua celebre frase :”Alla fine diventerai quello che tutti pensano tu sia”.!!!!!
Potito Salatto Vice Presidente Popolari per l’Italia