Sottosegr. Difesa Rossi: “Anticipazione sblocco retribuzioni per comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso è motivo di grande soddisfazione personale”

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ROMA – “Il blocco delle retribuzioni del personale appartenente al Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso ha generato sofferenze di difficile comprensione – a parlare così è il Sottosegretario alla Difesa, On. Domenico Rossi – esso, in aggiunta ai mancati rinnovi contrattuali di un quadriennio in comune con tutto il pubblico impiego, ha in realtà alterato tutti gli equilibri faticosamente creati per l’equilibrio delle retribuzioni tra chi ha la responsabilità del comando, chi ha la responsabilità di sofisticati mezzi e chi raggiunge una determinata esperienza nel servizio.

Quattro anni  hanno generato perdite al personale per svariate migliaia di euro all’anno che hanno profondamente inciso sia sulle famiglie del personale in servizio – prosegue  Rossi – sia sul personale  che in questo periodo ha lasciato il servizio.

Riuscire ad anticipare lo sblocco delle retribuzioni, rispetto alla naturale scadenza del 2015, è un chiaro segnale di attenzione che il Governo vuol dare alle donne e agli uomini in divisa. Per contro rappresenta, dal punto di vista dell’impegno personale, una vera soddisfazione avendo indirizzato tutto il mio lavoro, in qualità a suo tempo di Presidente del Co.Ce.R. congiuntamente alle organizzazioni sindacali delle Polizie e dei Vigili del Fuoco, successivamente in qualità di Onorevole della repubblica con i Popolari per l’Italia, e ora da Sottosegretario alla Difesa in totale sintonia e sinergia con il Ministro della Difesa – Sen. Roberta Pinotti – ha ancora detto l’esponente del Governo Renzi – al raggiungimento dell’obiettivo.

Continuerò a battermi  – ha concluso – affinché quanto accaduto non si ripeta mai più, anche perché il blocco è stato di per se stesso un’offesa al senso del dovere e allo spirito di servizio  degli operatori della difesa, della sicurezza e del soccorso, spinto a volte fino all’estremo, ovvero a quella specificità da tutti sempre riconosciuta a parole ma mai concretizzata realmente”.

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