Ucraina, Mauro: “Bisogna essere presenti in un Paese dove ci si fa ammazzare per entrare nell’UE”

Mario Mauro

Ansa, Mosca – ”Gli accordi di Ginevra sono importanti, ma non vedo una gran voglia di implementarli, sono tutti fermi a mostrare muscoli”: lo ha detto all’ANSA l’ex ministro della difesa Mario Mauro, primo politico italiano a recarsi in Ucraina dall’inizio delle proteste lo scorso novembre. ”Penso siano probabili nuove sanzioni occidentali, l’atteggiamento della Russia non mi pare troppo conciliante e c’è il rischio di un’ulteriore complicazione se penso a come sono dislocate le forze militari russe, con l’Ucraina stretta in una morsa”, ha osservato prima di tenere una conferenza stampa a Kiev. A suo avviso, servirebbe invece un dialogo vero e una maggiore presenza di parlamentari europei per favorirlo: ”oggi la visita a Kiev del vicepresidente Usa Biden riempie la scena ma sarebbe necessario che le commissioni esteri di mezza Europa venissero a Kiev e a Mosca”. ”In un momento in cui l’opinione pubblica europea si sta interrogando sulla convenienza dell’Ue, dobbiamo essere presenti in questo Paese dove ci si fa ammazzare per entrare nell’Unione”, ha proseguito il senatore del gruppo Per l’Italia. Quanto al dialogo, secondo Mauro, esso ”deve fondarsi sulla verità, chiamando le cose con il loro nome e partendo dal fatto che l’intervento russo in Crimea è stato una chiara violazione del diritto internazionale, sullo sfondo di una operazione di ricomposizione dello scomparso impero sovietico da parte di Mosca”. ”Personalmente – aggiunge – sono molto preoccupato perché si tiene in scarsa considerazione il fattore umano: questa non e’ una partita a poker sul filo della prevedibilità, nella storia ciò che è imprevedibile ha un grande rilievo”. E, a suo avviso, ”deve far riflettere il fatto che le dichiarazioni dei ministri degli esteri e della difesa tedeschi, generalmente accomodanti verso la Russia, stanno salendo di tono”. Mauro ha in programma anche di partecipare ad una conferenza sul tema ”Crisi ucraina e la solidarietà dell’Europa” all’Università Nazionale Kyiv-Mohyla Academy con Aleksandr Filonenko e Konstantin Sigov, due politologi di formazione russa ma dediti alla causa ucraina, nonchè al dialogo tra la Chiesa ortodossa e quella greco-cattolica.

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